Il poema di Diego

di Cristian Izzo da giugno in libreria

Da giugno in libreria il poema di Diego o la canzone del barrilete cosmico di Cristian Izzo, copertina di Giuseppe Cuccurullo. pubblicato da Francesco D’Amato.

Il poema, diviso simbolicamente in dieci capitoli, ognuno riguardante un evento tra quelli più importanti della storia umana e calcistica di Maradona, è composto in versi sciolti dal ritmo serrato e costante. Così come per gli eroi tragici e per i protagonisti dei poemi omerici (di cui si richiamano direttamente alcuni passi, come lo scontro tra Ettore e Achille, trasposto nell’incontro calcistico tra Argentina e Inghilterra) le vicende storiche si trasformano in episodi mitici, gli accadimenti divengono simboli e i personaggi Dei, oppure Mostri.

Il goal del secolo

Nel tentativo di recuperare la fertilità della scrittura epica, in un momento in cui la storicizzazione di ogni episodio si propone come verità storica, nella moltiplicazione delle narrazioni dei fatti, che si sostituiscono in vero all’evento stesso, il poema (ispirato anche al Lenin di Majakovskij) intende sottrarre la figura di Maradona all’ammorbante cronaca, al pettegolezzo maligno e fazioso, alla pretesa di moralizzarne la vita e di ridurne la figura. Perché un tempo Mito e Storia erano una cosa sola: e in un’epoca in cui alla mitologia si è sostituita la cronaca, abbiamo tremendamente bisogno di una figura semidivina, il cui corpo testimoni e sollevi la questione tragica della Morale individuale contro la Legge del Mondo. In questo scritto convergono perciò citazioni da ogni specie di letteratura: la mitologia Azteca, il marxismo, Frida Kahlo e Diego Rivera, Pavese, Pasolini, Nietzsche e Van Gogh.

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Cristian Izzo, scrittore, regista e attore, se ha dovuto interrompere le sue performance all’estero nei due anni di senza-teatro per pandemia, ha continuato a impegnarsi nella scrittura teatrale e a creare testi poetici di indubbio valore. Tra gli altri l’Antivergine per lo scorso anno risultato tra i dieci premiati dal Teatro Pubblico Campano, e quest’anno il poema di Diego, scritto in occasione della morte di Maradona, el niño de oro, lo scorso 25 novembre.
Nella grande storia d’amore tra Maradona e Napoli non poteva mancare un Turoldo moderno, Cristian Izzo, uno stabiese doc erede di Viviani e di Ruccello, che cantasse una chanson de geste al barilete cosmico, dando voce al sangue del pueblo, alla madre terra e alla lotta contro l’arroganza del capitale, una chanson de Diego, el verdadero argentino cresciuto all’ombra delle mani mozzate del Che che si fa aria e vento della natura, silenziando i troppi maligni erti a giudicare.

La Chanson de geste de Diego

 

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