Il lago sotterraneo di Monteverde

Nel cuore del quartiere Monteverde a Roma, all’inizio degli anni ’30, prese vita un progetto ambizioso destinato a segnare la storia locale e nazionale: la costruzione di un ospedale per la cura dei malati di tubercolosi. Ma ciò che rende questa storia ancora più affascinante è il suo legame con un’antica cava, trasformata in un ambiente sotterraneo di dimensioni impressionanti, e avvolta da una serie di leggende che continuano a catturare l’immaginazione degli abitanti del luogo.

 

L’ospedale di Monteverde

Fu agli albori degli anni ’30 che disposta la costruzione di un ospedale dedicato alla cura della tubercolosi nella zona di Monteverde, a Roma. Questa struttura sarebbe sorta all’interno di un’area verde di notevoli dimensioni, circa 280.000 metri quadrati, caratterizzata da una ricca vegetazione di alberi ad alto fusto. I lavori furono avviati con grande impegno e determinazione, con l’obiettivo di fornire un ambiente curativo all’avanguardia per coloro che affrontavano questa malattia temibile.

Il complesso, una volta completato, fu inaugurato il 10 dicembre 1934, segnando un traguardo significativo nella lotta contro la tubercolosi, ma ciò che rende davvero unica questa struttura è la sua connessione con un ambiente sotterraneo altrettanto imponente.

La gustosa cotoletta alla bolognese

La gustosa cotoletta alla bolognese

La cava

Durante la fase di realizzazione, emerse l’esigenza di reperire materiale da utilizzare per gli edifici. Fu così che venne alla luce una cava di tufo all’interno del sito in cui insistevano le fondamenta dell’ospedale. Si ipotizza che la cava fosse stata ampliata da una preesistente, ma ciò che è certo è che il risultato fu un ambiente sotterraneo di dimensioni straordinarie, con una superficie di circa 7000 metri quadrati e un’altezza di circa 10 metri.

Per garantire la stabilità di questo vasto spazio, furono lasciati pilastri di roccia a cadenze irregolari, mentre furono realizzati pilastri in cemento armato sotto le fondamenta degli edifici sovrastanti. Esso non servì solo come cava per l’estrazione di materiale, ma divenne anche un luogo funzionale per l’ospedale stesso.

 

Dal magazzino ai rifugi antiaerei

All’interno della cava, grazie alla sua temperatura costante di circa 13 gradi Celsius durante tutto l’anno, furono creati spazi per diverse funzioni. Un magazzino per le derrate alimentari trovò posto al suo interno, così come un grande serbatoio per conservare vino e orci per l’olio. L’accesso avveniva tramite scale ed ascensori direttamente dall’ala sud-est dell’ospedale, rendendo facile il trasporto di materiali e forniture.

Durante il secondo conflitto mondiale, l’ambiente assunse un ruolo ancora più importante, trasformandosi in rifugio antiaereo per i degenti, il personale ospedaliero e gli abitanti della zona. In questa situazione di emergenza, furono realizzate delle latrine per garantire il comfort e la sicurezza di coloro che vi trovavano rifugio.

 

Le leggende

Nel corso degli anni, sono sorte numerose leggende che circondano questo misterioso ambiente sotterraneo. Una delle storie più intriganti suggerisce che il lago all’interno sia collegato direttamente con il fiume Tevere. Indagini condotte da un’associazione locale, tuttavia, hanno dimostrato che esso è delimitato all’interno della cava, rendendo improbabile un collegamento diretto con il fiume. Questa constatazione ha contribuito a mantenere viva l’aura di mistero che circonda la cava di Monteverde, alimentando l’immaginazione di coloro che vi si avventurano.

 

 

Immagine di copertina ad opera di Oliver-Bonjoch – Wikipedia

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