La storia di Santa Margherita, patrona di Olevano Romano

Frequentemente, non ci soffermiamo a considerare i patroni delle varie città e borghi, ma questi, attraverso la loro agiografia, possono darci qualche informazione in primis sulle loro vite, che risultano essere sempre interessanti non solo religiosamente ma anche storicamente, ma pure sui luoghi di cui sono protettori. Ed è, inoltre, da considerare che alcuni Santi o Sante sono meno noti nelle loro esistenze terrene rispetto ad altri che, invece, sono conosciute anche da chi è poco credente. Tra le agiografie sicuramente più interessanti a livello storico c’è quella di Santa Margherita, patrona di Olevano Romano e protettrice, tra l’altro delle partorienti.

Santa Margherita. Wikipedia.
Dipinto di Santa Margherita. Wikipedia.
La storia di Santa Margherita, patrona di Olevano Romano

Le fonti a riguardo della sua vita sono molto povere, sappiamo però che nacque nel 275 d. C ad Antiochia di Pisidia (attuale Turchia), era figlia di un sacerdote pagano. La sua infanzia però non fu molto serena: infatti, da piccolissima la madre morì di parto. Il padre, così, la affidò a una balia per cercare di dargli una presenza materna; questa praticava segretamente il cristianesimo in un momento storico in cui farlo poteva costare la vita, ovvero sotto la persecuzione di Diocleziano. Si trattò di una delle più intense “caccie al cristiano”; l’imperatore romano emise una serie di editti che vietavano (pena: la morte) la fede cristiana. Nonostante questi divieti, la balia riuscì ad allevare Margherita secondo il proprio credo che appassionò subito la giovane, tanto da essere cacciata dal padre, una volta tornata a casa, per aver dichiarato la sua fede. Dopo la cacciata da casa, Margherita tornò dalla balia, la quale la accolse come una figlia e la adottò. Da questo momento la vita di Margherita scorse serenamente tra faccende domestiche e preghiere, fino all’incontro con il prefetto della zona, Ollario.

Il martirio

Durante una passeggiata nel bosco, Margherita incontrò il prefetto, il quale cercò di sedurla. Al rifiuto della giovane, Ollario la denunciò come cristiana proprio per le parole che la giovane aveva pronunciato; aveva dichiarato con estremo coraggio, di essere cristiana e sposa di Dio. Ollario, umiliato, dunque la denunciò. Margherita fu rinchiusa in prigione, dove, secondo la sua agiografia, il demonio le fece visita. Si presentò sotto forma di drago e la inghiottì; Margherita riuscì a liberarsi, squarciando la pancia del demonio. Ed è per questo motivo che, oggi, è la protettrice delle partorienti che la invocano per avere un parto senza problemi. Nonostante la prigionia la mettesse a dura prova sia fisicamente sia mentalmente non rinunciò mai alla sua fede, tanto da dichiararla a gran voce. E proprio durante uno di questi, sembra che un terremoto scosse la prigione dove era rinchiusa e una colomba apparve, la quale le posò una corona sulla testa. Entrambi i segnali, però, non fecero cambiare idea che la condannarono a morte nel 290, il 20 luglio, alla sola età di quindici anni.

Chiesa di Santa Margherita. Foto di Foto di Pietro Scerrato. Wikipedia.

Oggi, fa parte di quelli che la Chiesa Cattolica chiama i “Santi ausiliatori”, ossia tutti quei Santi e Sante che sono invocati nei momenti di difficoltà e dolore, appunto come il parto. Dal cattolicesimo, è celebrata nel giorno della morte, invece la Chiesa Ortodossa la celebra il 17 giugno. In particolare a Olevano Romano, Santa Margherita è particolarmente venerata e cui è dedicata una delle chiese più maestose del borgo laziale. Già citata negli statuti medievali nel 1364, oggi è tra i principali luoghi di culto di Olevano.

 

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