L’Antica segnaletica di Piglio

PIGLIO: Perché non recuperare l’antica segnaletica stradale del Centro storico?
Quaranta anni fa,la civica amministrazione, ha ricoperto con profilati in alluminio e scritte blu, le antiche targhe stradali. Erano in ceramica, situate nelle mura perimetrali delle case.
Il ripristino dell’antica segnaletica stradale potrebbe offrire l’occasione di intitolare alcuni spazi a personaggi particolarmente illustri della nostra cittadina.
Un personaggio sconosciuto ai più è Benedette de Pileo, ultimo feudatario del castello Colonna e umanista del 1400.
Desidero far notare che la civica amministrazione di Filettino ha sempre onorato un suo illustre concittadino: Martino Filetico (1430-1490). Filetico ha meriti, pari al nostro Benedetto, che è stato nel 1410 chiamato nella curia romana come scrittore apostolico.
Con tale incarico si è recato a Costanza in Germania per seguirne il Concilio (5 Novembre 1414 – 22 Aprile 1418) al seguito di S. Angelo Pietro Stefaneschi degli Annibaldi. Protonotario apostolico, elevato alla porpora di Cardinale, da Innocenzo VII, l’11 Giugno 1405.
Questo Concilio fu importantissimo, non solo perché pose fine al grande scisma di Occidente, che travagliava la Chiesa sin dal 1378, ma anche perché contribuì in maniera notevolissima allo sviluppo dell’Umanesimo nei Paesi oltre le Alpi.
La figura e l’opera di Benedetto sono state oggetto di una tesi di laurea in letteratura umanistica.
Difesa presso l’Università di Roma dalla prof.ssa Paola Sarandrea, matricola 26233, Relatore il Ch.mo Prof. Aulo Greco, Anno Accademico 1964-65.
Grazie proprio alla Professoressa Paola Sarandrea, i pigliesi hanno potuto conoscere la storia di questo grande umanista del ‘400. Pileo era ignorato da tutti e per il quale altrimenti come per il Carneade di manzoniana memoria i pigliesi non avrebbero potuto altro che chiedersi:
“ Chi era costui “?
Benedetto nasque a Piglio nel 1365 e dal 1385 visse a Bologna per perfezionare i suoi studi umanistici e tornare poi a Piglio come insegnante di classici. Successivamente visse anche ad Anagni e a Velletri.
Perché da parte del Comune di Piglio si deve riscontrare questa quasi totale carenza di attenzione verso questa figura che nel passato ha onorato, nei più svariati campi della cultura, la nostra cittadina?
Mi permetto di sollecitare con queste righe di intitolare quanto prima a Benedetto da Pileo una Piazza che possa portare al nostro Paese quel prestigio che gli compete che ne ha fatto uno dei centri pilota della storia culturale della provincia di Frosinone.
Giorgio Alessandro Pacetti

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