I marroni di “Ponza”
Ad Arcinazzo Romano la celebre sagra dedicata alle castagne
Arcinazzo Romano, in antichità si chiamava Ponza. Gli abitanti ad oggi continuano a chiamare il paese con l’antico nome e si definiscono ponzesi.
La cittadina ha vissuto sempre di pastorizia ed agricoltura, successivamente con il pendolarismo verso Roma. Una delle economie che tuttavia è sopravvissuta nel tempo e che viene celebrata ad ogni autunno, è la produzione di marroni e castagne, di cui i boschi ponzesi sono ricchi.
In particolare il marrone ponzese si differenzia dalla castagna per le qualità organolettiche ed il gusto.
La coltivazione di questo frutto è remota. Molte sono le piante secolari che svettano nel territorio e che raccontano una storia di vita rurale, fatta di sacrifici e privazioni.
Solitamente viene dedicata ogni anno una sagra che si tiene nel mese di novembre, in pieno autunno e che coinvolge piazza Santa Lucia e le vie del paese.
Oltre alla degustazione delle castagne, è possibile mangiare prodotti tipici locali negli stand allestiti e scoprire l’affascinante centro storico di Arcinazzo Romano.
La celebre sagra
La sagra ha conosciuto 45 anni di successi, purtroppo non è stato possibile replicarla nel 2020 a causa del Covid-19, si spera forse di poterla riproporre nel 2021, se le condizioni sanitarie lo permetteranno.
L’evento è molto atteso dai ponzesi, quanto dai residenti dei vicini paesi, che si recano anche per le serate dedicate alla musica popolare, la sfilata del complesso bandistico e la deposizione della corona ai caduti.
I marroni si prestano per preparare una ricetta nata nel ‘500 in Francia, i Marron Glacé. Questo procedimento renderà i marroni dei prelibati dolcetti da gustare in ogni occasione.
Altre ricette prevedono la cottura al forno, la bollitura o l’arrostimento sulla brace. Attraverso la spremitura si ottiene la farina con cui si possono creare altre preparazioni.
Alcuni prodotti derivanti da marroni e castagne, sono ad esempio il “castagnaccio”, la torta di castagne, i bollenti.