L’Esercito Fantasma che permise la vittoria della Seconda Guerra Mondiale

La Seconda Guerra Mondiale è stata la più cruenta che l’umanità ricordi. Un conflitto che sarebbe durato ancora molto a lungo se gli Stati Uniti non avessero dimostrato la propria supremazia bellica con l’uso delle armi nucleari.

Ma al di là dell’uso terroristico delle bombe sulle popolazioni civili inermi, c’è stata una unità che ha combattuto nell’ombra e avvalendosi della scaltrezza. Erano le Truppe speciali della 23° divisione, meglio conosciute come Esercito Fantasma.

La missione di questi uomini è stata tenuta segretata fino al 1996, ma ancora oggi molti dettagli rimangono oscuri. L’Esercito Fantasma si distinse particolarmente nell’Operazione Quicksilver. A comporre l’esercito dei fantasmi erano circa 1100 uomini addestrati a imitare e impersonare le altre divisioni dell’esercito statunitense, con lo scopo di confondere il nemico. Le divisioni infatti comparivano all’improvviso, nei punti più disparati e mettendo in allarme la Wehrmacht (l’esercito tedesco).

Modus Operandi

Per confondere i nemici, l’Esercito Fantasma si avvaleva di carri armati o altri veicoli gonfiabili. Oppure una delle tecniche era quella di diramare finte trasmissioni radio da far intercettare, per condurre i nemici verso delle imboscate. Il loro supporto è stato fondamentale prima in Gran Bretagna, poi durante lo Sbarco in Normandia e in Francia fino alla fine del conflitto.

Gonfiabili di aerei, navi o mezzi militari, venivano maldestramente nascosti in modo che i ricognitori aerei potessero ben vederli dall’alto. Le imponenti scenografie potevano simulare la presenza di aereoporti, basi militari o porti navali, che facevano impazzire i tedeschi, poiché sorgevano dal nulla nel giro di qualche giorno.

La creazione dell’unità e le prime missioni

L’ispirazione per la creazione di queste truppe avvenne seguendo il modello inglese, che avevano testato queste tecniche durante la Seconda Battaglia di El Alamein nel 1942. L’addestramento degli americani iniziò nel Tennessee a Camp Forrest e si concluse a New York a Pine Camp. Una volta preparati, gli uomini partirono alla volta dell’Inghilterra nel 1944 stabilendosi nei pressi di Stratford upon Avon. Qui i soldati parteciparono all’Operazione Fortitude, simulando dei falsi sbarchi a Pas-de-Calais prima dello Sbarco in Normandia.

Alcune truppe giunsero due settimane dopo il D-Day, allestendo un finto porto artificiale. In questo modo riuscirono a confondere l’artiglieria tedesca dal vero porto allestito. Fu anche grazie ai loro trucchi, alla simulazione di grandi quantità di mezzi (non esistenti) che i nazisti di Brest si arresero, convinti di essere stati accerchiati.

Il fronte si spostò verso est, e la divisione fantasma seguì l’esercito Alleato aqquartierandosi a Lussemburgo. Da qui simularono dei finti guadi sul fiume Ruhr, attestandosi sulla Linea Maginot. Un’altra importante operazione li vide creare una finta testa di ponte sul Reno, attirando le truppe tedesche che così lasciarono scoperti i veri punti da conquistare.

L’arruolamento nella divisione fantasma

I fantasmi non erano scelti a caso. Si prediligeva chi aveva uno stile di vita o un lavoro creativo, come artisti, pubblicitari, registi, scenografi, attori o architetti. Tutte persone con qualità e competenze utili per allestire i “set” che dovevano trarre in inganno i nazisti. I trucchi realizzati con altoparlanti, gonfiabili o scenografie fecero credere ai tedeschi che la divisione contasse fino a 30.000 uomini, quando invece ne arruolava appena 1100. L’unità consisteva nella 406ª guastatori (controllavano la sicurezza). Poi c’erano la 603ª Camouflage, la 3132ª Trasmissioni speciali e infine la Speciale Trasmissioni.

In conclusione

I fantasmi agivano anche in contesto urbano, mandando alti ufficiali in visita nelle città, oppure simulando l’attraversamento delle truppe con camion vuoti dove si affacciavano soltanto due o tre militari sul fondo per far credere che fossero pieni. Un modo scaltro di fare la guerra e che non feriva nessuno. Anzi a questa unità probabilmente si deve la vita di moltissimi combattenti, se non addirittura un prezioso contributo per il raggiungimento della vittoria degli Alleati sulle truppe tedesche.

 

 

 

 

 

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