Guido Keller, il folle aviatore

L’impresa di Fiume ha visto come protagonista Gabriele D’Annunzio, geniale autore che in quegli anni si vestì anche da comandante. Chi più e chi meno, conosce l’impresa fiumana: il volantinaggio, la Carta del Carnaro e tutte le azioni che portarono il Vate a occupare il territorio fiumano. Egli però era accompagnato da molte personalità, come Guido Keller, soldato della Prima Guerra Mondiale.

Keller. Wikipedia.
Guido Keller, il folle aviatore

Nato a Milano il 6 febbraio del 1892 in una famiglia aristocratica di origine svizzera, frequentò proprio nel paese elvetico gli studi. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si arruolò con il grado di sottotenente. Ben presto, però, fu attirato dall’aviazione, tanto da prendere in breve tempo il brevetto di volo civile. Questo li permise di essere inserito nel corpo dell’aeronautica militare e quindi combattere in questa sezione dell’esercito. Per tutta la durata della guerra, pilotò i caccia, in particolare i Nieuport ni.10 e 11. Poco prima della fine della guerra, durante un manovra di attacco, gli austroungarici mitragliarono più volte il suo veicolo; egli riuscì ad atterrare, ma rimase gravemente ferito a una gamba che lo invalidò tutta la vita.

L’impresa fiumana

Quando il 12 settembre del 1919, D’annunzio marciò su Fiume, era presenta anche Keller, il quale il Vate nominò “segretario d’azione” e capo del U.C.M, ossia doveva assicurarsi che i rifornimenti sarebbero arrivati puntuali nel nuovo regno di D’Annunzio. Keller fu subito famoso per le sue imprese scellerate; come quando, in mancanza di cibo, rubò un maiale con un aereo leggero e questo sfondò l’abitacolo. Oppure, quando, lanciò un mazzo di fiori da un aeroplano sopra il Vaticano e Campidoglio e un pitale ( antico vaso da notte) che conteneva carote e rape sopra Montecitorio, come segno di disprezzo per il trattato di Rapallo. Nel volo di ritorno, per un guasto all’aereo fu costretto ad atterrare nella Repubblica di San Marino, dove lo accolsero come un diplomatico, dandogli anche i documenti per farlo rientrare a Fiume.

Durante la Prima Guerra Mondiale. Wikipedia

Per le sue imprese spudorate, D’Annunzio ne rimase molto colpito, tanto che gli concesse di dargli del tu, un riguardo molto raro. Dopo l’invasione dell’esercito regio di Fiume, Keller ne rimase amareggiato, tanto che partì per la Turchia. Rientrato in Italia e con l’avvento del Fascismo, aderì al nuovo partito politico, partecipando anche alla marcia su Roma. Alla metà degli anni Venti, intraprese un lungo viaggio in Brasile, dove si avventurò in Amazzonia e in Venezuela.

Tornato in Italia e rimasto pressoché senza entrate, si ritirò a Ostia. Morì nel 1929 in un incidente stradale. Lo seppellirono al Vittoriale per volontà dello stesso Vate.

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