La Fonte Nocchietta di Bellegra racconta la storia del borgo

L’acqua, i fiumi, i laghi o i corsi sotterranei sono presenti fin dagli albori della civiltà; l’acqua, in tutte le sue forme, è necessaria e indispensabile alla vita.  Questo lo sapevano già gli antichi.

Mappa della Mesopotamia del 1692. Wikipedia

Già dalla Mesopotamia, i popoli dei Sumeri, dei Babilonesi e degli Assiri fondarono le proprie città in questa terra fertile posta, come sappiamo, tra i fiumi  Tigri ed Eufrate.

Accenni storici

La presenza di questi corsi d’acqua permetteva di avere un approvvigionamento costante sia alle coltivazioni sia per l’uso domestico. È chiaro, inoltre, che i due fiumi rendevano il terreno adatto per l’agricoltura, grazie anche a un sistema di canali che permetteva un’adeguata irrigazione. Questo principio vale anche per la civiltà egizia, che grazie al fiume Nilo, divenne tra le più produttive dell’antichità.

A Roma

Più di tutti, però, lo sapevo i romani. Riuscirono a sfruttare il fiume Tevere attraverso una nuova ingegneria che rivoluzionò il sistema idrico; infatti, creando una serie di acquedotti, in parti ancora oggi visibili e funzionanti, e canali, riuscirono a impiegare al massimo l’utilità dell’acqua.

Acquedotto romano. Foto di Iessi. Wikipedia

Gli usi romani dell’acqua erano perlopiù domestici, per i bagni pubblici e privati, per alcuni laghi artificiali (come quelli di Subiaco, voluti dall’imperatore Nerone), per irrigare i numerosi giardini e per i pozzi. I bagni pubblici e privati, già presenti nella civiltà egizia, erano un costante nella vita quotidiana dei romani, tanto che i più antichi rivenuti a oggi sono quelli scoperti dagli archeologi a Pompei. Al contrario a Roma, si dovette aspettare l’imperatore Augusto (63 a. C – 14 a. C) che istituì il primo bagno pubblico della città, grazie all’opera di Agrippa, genero dell’imperatore. I resti di questo bagno sono oggi nei pressi del Pantheon.

La Fonte Nocchietta a Bellegra

Insomma, l’acqua è stata ed è imprescindibile per lo sviluppo umano. A Bellegra, borgo a circa sessanta chilometri da Roma, tra i siti d’interesse storico-artistico, si può annoverare un’importante presenza idrica. Nel sottosuolo di Bellegra, infatti, scorrono numerosi corsi d’acqua che attraverso la loro opera hanno formato delle grotte, la più famosa è quell’Arco. Questi corsi d’acqua hanno, infatti, oltre che una forte azione erosiva, la capacità di creare numerosi fontanili.

Leccio millenario in Spagna. Foto di Por Los Camino de Malaga. Wikipedia.

Tra i più caratteristici, sicuramente, c’è quello di Nocchietta. Questa fonte si trova nell’omonimo bosco, a poca distanza dal Sacro Ritiro francescano. Da un punto di vista fitologico, presenta una ricca vegetazione nelle sue vicinanze, composta soprattutto da castagni e noccioli e, per di più, sul Monte Celeste è presente un insediamento di lecci. Il leccio, in latino quercus ilex, pur essendo caratteristico della costa mediterranea, è presente anche a quote più alte. Riesce, infatti, a sfruttare il calore delle rocce che accumulano durante il giorno.

 

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