Tra l’Inghilterra e l’America: la storia dei “quakers”, i quaccheri.

C’è stato un momento nella Storia che la religione cattolica e la Chiesa hanno dovuto affrontare dissensi e rivolte. Il periodo sicuramente più difficile iniziò con l’Affissione delle 95 tesi di Martin Lutero (1517), il quale dette il via a serie di scismi religioni, presenti anche oggi. Nel 1534 il re inglese Enrico VIII si separò dalla Chiesa cattolica per fondare la chiesa anglicana con il noto Atto di supremazia, nel quale si metteva a capo della sua chiesa, non riconoscendo più l’autorità papale, o ancora l’opera di riforma di Giovanni Calvino. Le critiche alla Chiesa non si esaurirono in tempi brevi, bensì si prolungarono piuttosto lungamente, tanto che nel XVII nacque un “nuovo” movimento cristiano, quello dei cosiddetti quaccheri.

George Fox

Nati nell’epoca dell’Illuminismo, attirarono l’attenzione di filosofi e intellettuali che s’interessarono alla loro dottrina, fra tutti Voltaire, il quale nei suoi scritti in numerose occasioni accennò a tale dottrina.

Assemblea di donne quacchere a Londra. Wikipedia

Siamo nel 1647 quando un puritano inizia ad avere visione mistiche, il suo nome è George Fox; egli affermò a più riprese di aver sentito la “chiamata” del Signore e che esso gli avrebbe ordinato di seguire letteralmente i suoi precetti. George così iniziò a viaggiare in Inghilterra, raccogliendo numerosi seguaci, sia uomini che donne, che accolsero volentieri la nuova parola. Inizialmente si facevano chiamare i Figli della Luce, poi Società degli amici, ma tutti iniziarono a denominarli quakers, in inglese “tremolanti”, a causa, probabilmente, delle loro visioni religiose che le mandavano in trance.

I quaccheri si collocavano tra i movimenti religiosi più radicali. Il loro credo si basava sulla ricerca interiore della luce religiosa, che, secondo loro, era presente in ogni fedele, sebbene la maggior parte non lo sapesse ancora.

In quest’ottica, dunque, i sacramenti del battesimo, della comunione e della cresima perdevano ogni significato. Inoltre, prendendo alla lettera i precetti di Cristo, essi vivevano in accordo di amore e fratellanza e, nonostante fossero radicali nel loro credo religioso, si dimostrarono abbastanza tolleranti: erano obbligati, ad esempio, a sopportare chi cambiava credo.

Le persecuzioni in Inghilterra e il viaggio in America

I quaccheri però furono ugualmente considerati sovversivi. Il loro credo fu connotato dalle autorità politiche e religiose inglesi come potenzialmente pericoloso. Ciò che faceva paura era il loro rifiuto dei sacramenti e del sacerdozio. Per di più, non riconoscevano al loro interno nessuna autorità, poiché un buon cristiano non aveva bisogno di fregiarsi di titoli onorifici.

Tale convinzione si rispecchiava nel loro vestiario che era sobrio e impersonale. Così iniziarono a perseguitarli; le ultime stime degli storici parlano di undicimila arresti. Essi però non si arresero e rimasero attaccati saldamente alle loro idee religiose.

La svolta fu quando William Penn (1644-1718) aderì al movimento. Proveniva da una famiglia agiata, con la sua intraprendenza finì per essere tra i più influenti del movimento. Lui stesso finì varie in volte in carcere, durante le persecuzioni. La permanenza in carcere lo

convinse che l’Inghilterra non fosse più la terra giusta per il suo movimento e che il loro futuro dovesse essere in America. Sfruttando le conoscenze di suo padre, ammiraglio della marina britannica, riuscì a ottenere i territori a ovest del Delaware. Molti dei Figli della luce lo seguirono. Chi rimase invece in Inghilterra continuò a essere perseguitato fino all’emanazione dell’Atto di Tolleranza nel 1688 che cancellava ogni persecuzione per il dissenso religioso.

Oggi il quaccherismo è presente soprattutto negli Stati Uniti (Pennsylvania), in Canada e in parte in Europa (Inghilterra, Paesi Bassi, Irlanda).

 

 

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