Alle falde dello Scalambra, Serrone, il paese presepe
Il paese di Serrone, che conta poco più di 3000 abitanti, nacque in epoca preromana, fondato dalla popolazione degli Ernici, come villaggio fortificato a difesa della città sacra di Anagnia, si staglia abbarbicato sulle falde del monte Scalambra; il toponimo deriva da “Serroni”, ovvero l’antico nome dei dorsi rocciosi dell’Appenino Centrale.

Nel 306 a.c. la cittadella divenne colonia romana e sorsero numerose ville, oltre a conoscere un espansione fino alle pendici della montagna, grazie alla sua posizione strategica e di collegamento con i territori della Val d’Aniene.
Alla caduta dell’Impero Romano nel 476 d.c., Serrone venne invasa dai barbari Eruli di Odoacre fino al 493 d.c. , quando subentrò Teodorico con i suoi Ostrogoti, sino al 553 d.c.; fu successivamente il turno dei Bizantini di spartirsi Serrone. che resistettero anche alle invasioni dei Longobardi nel 568 d.c. fino al 756 d.c, quando il Regno dei Franchi donò i territori di Serrone alla Chiesa che stava costituendo il suo stato.
Nel X° secolo la giurisdizione cadde nelle mani dei monaci benedettini di Subiaco, fino al 1378, quando il Papa concesse Serrone come feudo ai Conti di Segni, nel 1427 subentrarono i Colonna, la potente famiglia romana, fino al 1569 con l’istituzione del Principato di Paliano.
Vi fu un lungo periodo di pace che venne però scosso dalle invasioni napoleoniche del 1799, che coinvolsero Serrone nella Repubblica Romana, venne poi incluso con Piglio e Paliano nel Distretto di Tivoli, fino all’Unificazione del 1870, quando il paese fu introdotto nella circoscrizione di Frosinone, provincia di Roma; nel 1927 durante il governo Fascista passò dalla provincia di Roma alla neo costituita di Frosinone.
Dal 1946 ad oggi, durante questo lungo periodo di pace, Serrone è diventata famosa per il suo amabile vino, per le attività turistiche e il famoso presepe vivente che viene allestito tra le strette viuzze e le piazzette del paese.
È solo storia ma il paese offre molto di più. Oltre al vino cesanese DOCG, è possibile trovare le patacche , pasta fresca lavorata a mano con acqua e farina, con sugo di pomodoro e basilico fresco è una pasta De.c.o. e la ciambella serronese ne dolce ne salata buona con tutto. Da visitare, oltre il presepe etnografico a grandezza naturale dal 8 dic. Al 6 gennaio di ogni anno, il museo dei costumi teatrali. Il museo della casa. La chiesa di San Pietro con interessanti affreschi e all’interno anche il museo del cardinale Castrillon. Eremitorio di danichele a 1100 metri e la Madonna della Pace a 1422metri. Molto interessanti da vedere le fontane di acqua pura, nelle campagne del paese e il singolare lavatoio alla fontana La Forma. Oltre alla bella chiesetta di San Quirico, tenuta anticamente dai frati ,Zoccolanti.con interessanti affreschi all interno. Giancarlo flavi