Jack, il babbuino ferroviere, la storia straordinaria dal Sudafrica
Il Babbuino Ferroviere: La Straordinaria Storia di Jack, il Primato che Lavorava sui Binari
Nel cuore del XIX secolo, in Sudafrica, una storia incredibile ha catturato l’immaginazione di generazioni: quella di Jack, un babbuino che lavorò come assistente ferroviere e divenne una vera e propria leggenda. Non si tratta di un mito, ma di un fatto documentato e sorprendente, che mostra fino a che punto può spingersi l’intelligenza animale e la fiducia tra uomo e bestia.

L’inizio di tutto: James Wide e il destino
James Wide era un ferroviere sudafricano impiegato presso la stazione di Uitenhage, vicino a Port Elizabeth. A causa di un incidente ferroviario, perse entrambe le gambe e fu costretto a usare delle protesi rudimentali. Non volendo rinunciare al lavoro, iniziò a cercare un assistente che potesse aiutarlo con le operazioni quotidiane, in particolare quelle legate al controllo degli scambi ferroviari e dei segnali.
Fu allora che entrò in scena Jack, un babbuino del tipo Chacma, noto per la sua robustezza e astuzia. Wide notò l’animale in un mercato, addestrato da un contadino, e decise di acquistarlo. Inizialmente Jack aiutava James spingendo la sua sedia a rotelle, ma col tempo imparò a svolgere compiti sempre più complessi.

Il babbuino che manovrava i treni
Jack imparò a leggere i segnali delle locomotive, ad azionare correttamente gli scambi e persino a portare chiavi e strumenti al suo padrone. I macchinisti sapevano che potevano fidarsi di lui. Naturalmente, inizialmente la sua presenza suscitò scalpore: non tutti erano tranquilli nel vedere un babbuino manovrare i comandi della ferrovia.
Una commissione delle ferrovie sudafricane venne mandata per indagare, ma dopo aver osservato Jack al lavoro, riconobbe la sua competenza e gli concesse un impiego ufficiale. Jack fu addirittura retribuito con una paga settimanale di 20 centesimi e una birra al giorno, oltre a una razione regolare di cibo.

Una vita fedele e senza errori
Jack lavorò per nove anni, senza mai commettere un singolo errore documentato. La sua intelligenza era tale da stupire persino gli scienziati, e la sua fedeltà a James Wide fu assoluta fino alla morte dell’animale nel 1890, a causa della tubercolosi.
L’eredità di Jack
Oggi, il teschio di Jack è conservato al Museo di Albany, a Grahamstown, e la sua storia è spesso citata come esempio di cooperazione straordinaria tra uomo e animale. In un’epoca in cui i limiti della tecnologia erano evidenti, l’ingegno e l’empatia tra due esseri così diversi fecero davvero la differenza.
Il babbuino ferroviere è molto più di una curiosità storica: è il simbolo di ciò che è possibile quando si supera il pregiudizio verso il “diverso”, quando si dà fiducia e quando l’intelligenza non è misurata solo da criteri umani.
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