1945, un bombardiere colpí il cuore di New York

Il giorno in cui un aereo colpì l’Empire State Building: l’incidente del 1945

 

Nel cuore della Manhattan del dopoguerra, ancora intrisa dell’euforia per la vittoria alleata, nessuno poteva immaginare che il 28 luglio 1945 un aereo militare americano si sarebbe schiantato contro il simbolo per eccellenza della skyline newyorkese: l’Empire State Building.

 

Una mattina avvolta dalla nebbia

 

Era sabato mattina, e una fitta nebbia avvolgeva New York. Il tenente colonnello William Franklin Smith Jr., esperto pilota dell’aeronautica militare, stava pilotando un bombardiere B-25 Mitchell, diretto dall’aeroporto di Bedford, nel Massachusetts, alla base dell’aeronautica a Newark, New Jersey. Le condizioni meteorologiche erano pessime, e il controllo del traffico aereo gli aveva consigliato di non proseguire.

Il bombardiere schiantato contro il grattacielo

Nonostante ciò, Smith decise di proseguire il volo a bassa quota, cercando di orientarsi tra i grattacieli di Manhattan. Fu una decisione fatale: alle 9:40 del mattino, il B-25 emerse dalla nebbia e colpì il lato nord dell’Empire State Building, tra il 78º e l’80º piano.

 

L’impatto

 

L’esplosione fu devastante. Uno dei motori dell’aereo attraversò l’edificio da parte a parte, finendo su un tetto adiacente, mentre l’altro precipitò su un ascensore, causando un incendio che si estese su più piani. Nonostante l’altezza e il panico, l’edificio resistette all’impatto grazie alla sua struttura in acciaio, e l’incendio fu domato in meno di 45 minuti dai vigili del fuoco.

 

Morirono 14 persone, inclusi i tre uomini dell’equipaggio. Tra le vittime civili vi erano impiegati dell’ente cattolico National Catholic Welfare Conference, che aveva i suoi uffici proprio tra i piani colpiti. L’incidente provocò anche il caso incredibile di Betty Lou Oliver, un’operatrice di ascensore che sopravvisse a una caduta di 75 piani, stabilendo un record mondiale.

Gli interni devastati
Un simbolo che resiste

 

Nonostante la tragedia, l’Empire State Building riaprì già il lunedì successivo, a testimonianza della resilienza della città. L’incidente ebbe ripercussioni significative sulla sicurezza dei voli urbani e portò a nuove regolamentazioni per il traffico aereo sopra i centri abitati.

Leggi anche https://www.prometeomagazine.it/2025/04/29/il-sacrificio-di-ibrahim-ascaro-eroe-fedele-fino-allultimo/

Memoria e leggenda

 

Oggi, l’incidente del 1945 è poco conosciuto rispetto ad altri eventi della storia americana, ma rappresenta un momento cruciale: un sinistro presagio di come anche le città moderne, pur sicure e potenti, restano vulnerabili agli imprevisti del volo umano. L’Empire State Building, simbolo di ambizione e innovazione, quel giorno non crollò, ma scrisse una pagina dolorosa e potente della storia urbana del XX secolo.