L’eroico sacrificio di Pietro Micca
Esistono vite che sono destinate a rimanere nella Storia, destinate ad essere ricordate per i loro gesti eroici, come nel caso di quella di Pierre Micha, conosciuto però come Pietro Micca.
L’eroico sacrificio di Pietro Micca
Nato a Sagliano ( Piemonte) alla fine del Seicento in una famiglia di modeste origini; fin da bambino, i genitori lo instradarono verso la carriera militare. Entrò da giovanissimo all’interno delle compagnie dei minatori dell’esercito sabaudo. Oggi è ricordato soprattutto per il suo gesto eroico e quindi non sappiamo, purtroppo, molto della sua biografia prima di questo evento. Conosciamo però che egli sposò Maria Cattarina Bonino, dalla quale ebbe un unico figlio ( Giacomo Antonio), nato intorno al 1705.

Quando entrò nell’esercito, il regno sabaudo era impegnato nella guerra di successione spagnola che era scoppiata agli inizi del Settecento, precisamente nel 1702. Si trattava dunque di un momento politico molto complesso, aggravato anche dal tentativo francese di invadere il regno sabaudo. Ed è proprio in questo contesto bellico che la vita di Pierre ne fu per sempre sconvolta. Nella notte tra il 29 e il 30 agosto del 1706, ossia quando l’invasione francese di Torino giungeva a termine, una squadra di granatieri francesi invase una galleria sotterranea della città che serviva da difesa e da via di fuga. Pierre era di guardia quel giorno.
Invece di scappare, decise, insieme agli altri compagni, di far saltare la galleria attraverso una massiccia dose di polvere da sparo. Lo scoppio provocò il crollo della galleria; ma, prima di morire, Pierre convinse i compagni a scappare e così dell’esercito sabaudo rimase solo lui. In questo modo sacrificò la propria vita per salvare quella degli altri soldati.

Tumularono i resti in una fossa comune e così il suo sacrificio fu dimenticato. Solo alla metà del Novecento, nel 1958, dopo alcune ricerche, che l’esistenza di Pierre Micha e di quello che aveva fatto tornarono alla ribalta, ossia quando scoprirono i resti della scala, dove era nascosta la polvere da sparo.
Oggi, tutti i cittadini di Sagliano, e non solo, ricordano le azioni di questo giovane soldato, grazie al museo e al monumento che gli hanno dedicato e, ancora, alla casa nativa. Insomma, il ricordo è ben vivido negli abitanti che, ancora oggi, commemorano il suo sacrificio.