La chiesa della Madonna delle Grazie a Roiate: un gioiello artistico

Ormai lo sappiamo bene: Roiate è tra i borghi più affascinanti della campagna laziale. E qui non manca certamente il buon cibo, la Storia, l’arte e la letteratura. Tra i più antichi, mostra ancora numerosi edifici religiosi e laici che possono raccontarci, non solo la storia roiatese, ma anche quella italiana.

La chiesa della Madonna delle Grazie a Roiate: un gioiello artistico
Veduta di Roiate.

Come accade quando ci occupiamo di Storia antica, non sappiamo con certezza quando il Cristianesimo si diffuse qui, mancando fonti dirette o testimonianze. Gli storici, però, sono concordi che già nel III secolo fosse presente, tanto che sono stati rivenuti piccoli tabernacoli dedicati a San Lorenzo Martire – ucciso durante l’impero di Valeriano (253-260 d. C)-, risalenti proprio a questo periodo. Ed è quindi innegabile che, allora come oggi, la religione e il culto cattolico sia parte integrante della comunità roiatese. Dall’altra, nelle zone distanti dal centro, esistono diverse parrocchie rurali che testimoniano, appunto, quest’attaccamento. Sebbene le Chiese rurali siano meno considerate dalla Storiografia ufficiale, si dimostrano sempre di notevole interesse poiché, non solo dimostrano l’evoluzione religiosa del luogo, ma anche quella urbanistica. La loro presenza o assenza è infatti traccia di un possibile allargamento del borgo studiato. Inoltre, al loro interno conservano dei veri e propri gioielli artistici. Nella maggior parte dei casi, infatti, erano i signori o la Diocesi a finanziarle e a volerne l’edificazione e quindi tenevano particolarmente al loro prestigio, come simbolo anche della loro nobiltà.

La ricchezza della Chiesa della Madonna delle Grazie

La Madonna delle Grazie di Roiate s’inserisce a pieno titolo in questa tipologia di chiesa. Si trova appunto lontano dal centro cittadino, in una zona di campagna. Nella sua sostanza, però, rappresenta un’eccezione: fu infatti il popolo roiatese a volerne la costruzione, il quale voleva rendere omaggio alla Vergine Maria. Sebbene gli storici si siano a lungo interrogati su quando avessero iniziato a costruirla, ancora oggi non sappiamo con certezza la data, quello che è certo che risalirebbe al XVII secolo. Questo periodo è plausibile perché ne abbiamo notizia tramite le fonti storiche che nelle campagna laziale, il culto verso la Vergine Maria si fece più forte e profondo e quindi è probabile che sia stata costruita proprio durante questo fenomeno.

L’immagine seicentesca.

All’esterno presenta un unico ingresso, il quale è affiancato da due finestre laterali di forma rettangolare. Nella parte superiore della facciata, poi, si trova una forma circolare, la quale incanala i raggi del sole verso il punto di fuga, ossia l’altare. All’interno, invece, presenta un’unica navata che converge lo sguardo, ancora, verso il presbiterio. Il pavimento è tipico delle chiese rurali, ossia in cotto. È però a livello artistico che questa piccolo edificio ci sorprende: all’interno, infatti, non mancano quadri di enorme pregio.
Appeso lungo la navata, catturerà la nostra attenzione, quello, appunto, “La Madonna delle Grazie”. Lo stile delle pennellate e delle figure ricorda molto quello delle scuole manieristiche, ossia una corrente artistica che cercava di “imitare” i Grandi nomi dell’arte, come Michelangelo, ad esempio. Il manierismo s’intravede dalla preziosità in cui sono state realizzate le due figure: Madonna e Bambino. Entrambe, infatti, hanno la testa cinta da una corona lucente; per di più, la posa è quella plastica del manierismo che ricalca la tradizione classica. Il Bambino è in braccio alla Madonna, la quale ha l’altro braccio leggermente sollevato, come una sorta di cenno verso l’esterno.
Il culto verso la Madonna delle Grazie è tutt’oggi molto sentito religiosamente, tanto che a maggio e a settembre, i roiatesi si ritrovano in processione per renderle omaggio.

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