Asilo di Asnago (Como). Capolavoro razionalista abbandonato al degrado

L’Asilo intitolato a Giuseppe Garbagnati per 50 bambini, realizzato nella frazione Asnago nel Comune di Cermenate, il primo progetto di Cesare Cattaneo dopo la Laurea ottenuta nel 1935, versa nel più completo abbandono.
“L’architettura è valida se ha la capacità di resistere ai fenomeni della vita”, affermava l’architetto.

La costruzione resistette allo squallore del dopoguerra. Arriva ai tempi odierni deturpato dalle successive manomissioni, avvenute nel corso degli anni. Inutilizzato per diversi anni del dopoguerra, nel 1986 cambiò destinazione d’uso, diventando farmacia comunale e sede della Croce Rossa. Nel 2003 venne programmato un intervento di restauro della durata di circa sei mesi, ma ancora oggi non è stato raggiunto alcun risultato concreto.
Cesare Cattaneo fu una delle più brillanti promesse del movimento razionalista e, nonostante la sua brevissima vita, produsse molti progetti, alcuni scritti importanti, e alcuni edifici esemplari. Già durante il periodo studentesco entrò in contatto con il gruppo degli architetti e artisti di Como, tra i quali Giuseppe Terragni, Alberto Sartoris, Mario Radice e Manlio Rho.

Scomparso a soli 31 anni, Cattaneo ha lasciato un’impronta non dimenticata, con le poche, ma qualificatissime opere realizzate (questo Asilo Garbagnati ad Asnago; la Fontana di Camerlata; le Casa d’affitto a Cernobbio e il Palazzo dell’Unione Lavoratori dell’Industria a Como), e i numerosi progetti che si distinguono per la singolare sperimentazione plastica, e con alcuni acutissimi saggi critici che lo hanno portato a teorizzare l’innovativo concetto di “polidimensionalità”.
Il progetto dell’asilo appare maturo e ispirato in pianta alla scuola del Bauhaus, mentre ci sono dissonanze negli alzati e scomposizione volumetrica di origine cubista che ne esaltano i caratteri. Una purista sintesi di Cattaneo in chiave razionalista.

Cattaneo, predilige il concetto dei pieni e vuoti. Segna le sporgenze e rientranze con diaframmi vetrati. Valorizza la funzione nella concretezza e in riferimento alle teorie che, in quegli anni, si stavano sviluppando sull’educazione e sul conseguente rinnovamento degli edifici scolastici.
La pianta appare circondare lo spazio di ricreazione comune posto al centro e illuminato su tre lati ad indicare il principio dell’aula comune, passaggio obbligatorio per accedere ad altre aule e al refettorio.
Cattaneo gioca sulla possibilità di avere elementi fissi ed elementi mobili per assicurare la ventilazione, alterna parti trasparenti a parti opache al fine di minimizzare gli effetti termici; usa il vetrocemento bloccandolo all’altezza degli occhi dei bambini per consentirne giochi sicuri e non precludere la vista del paesaggio esterno.

La sua adesione senza compromessi al movimento moderno caratterizzano quindi l’opera prima di Cattaneo, ma anche la positiva recensione critica sulle pagine di molte riviste del settore che difenderanno l’Asilo come una di quelle architetture più astratte ed estremiste che stabiliscono la validità del nuovo stile. Segno vitale della serietà con cui taluni giovani architetti hanno aderito ai concetti dei razionalisti italiani. Dispiace che una costruzione di tale importanza giaccia abbandonata e nel degrado assoluto. Si spera non sia l’ennesimo esempio di Damnatio memoriae perché si fa ancora in tempo a restaurare l’Asilo come merita.