Sarah Biffen, la pittrice della bocca

L’universo dell’arte vittoriana è costellato da personalità eclettiche e geniali, ma talvolta dalle vicende umane assai complesse. Apprezzati per la loro arte o fonte di curiosità per le corti dell’epoca, gli artisti divennero, in Europa fra la seconda metà del XVIII e la prima metà del XIX secolo, spesso fonte di grande ammirazione. In questo panorama visse una delle artiste femminili più celebri del periodo

Sarah Biffen nacque nel 1784 nella contea del Somerset, in Inghilterra, da una famiglia di umili contadini. Fu ben presto chiaro che la bambina soffrisse di una severa forma di focomelia, che le causò all’agenesia degli arti superiori e alla crescita incompleta di quelli inferiori. La disabilità, tuttavia, non impedì alla prodigiosa Sarah di imparare a scrivere, utilizzando le bocca.

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L’inizio del successo

La famiglia, di umile estrazione e gravata dal sostentamento di altri cinque figli, affidò la piccola Sarah all’impresario Emmanual Dukes, che la mostrò lungamente come attrazione pubblica. La bambina, che all’epoca aveva solo 13 anni, si esibì attraversando il Vecchio Continente. Con il passare dei mesi ella imparò a destreggiarsi nella pittura, riuscendo a trattenere e controllare i pennelli con la bocca. Gli spettacoli, durante i quali la donna realizzava le sue opere d’arte, divennero sempre più celebri e apprezzati. Nel 1808, infatti, venne notata alla Fiera di San Bartolomeo dal Conte di Morton, George Douglas. Egli, colpito dalla sua maestria, decise di finanziare i suoi studi artistici, assoldando William Craig, un noto pittore della Royal Academy of Arts. Successivamente la stessa Sarah fu accettata nell’accademia.

Sarah dimostrò ben presto un incredibile talento, che le valse una medaglia, nel 1821, dalla Society of Arts. Conosciuta principalmente per le sue sorprendenti miniature storiche i suoi lavori vennero accettati persino alla Royal Academy. Con il successo giunse presto anche l’attenzione della Corona britannica. La famiglia reale, infatti, le commissionò alcuni piccoli ritratti dei suoi membri.

Raggiunta una grandissima fama la donna riuscì ad aprire uno studio nel cuore di Londra, in Bond Street. Persino Charles Dickens la menzionerà in alcuni dei suoi racconti.

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Il declino

La fortuna per Sarah, tuttavia, non durò per sempre. Nel 1824 convolò a nozze con William Stephen Wrightm, ma l’unione infelice durò ben poco, tanto da terminare alcuni anni dopo. Nel 1827, poi, morì poco più che sessantenne il Conte di Morton, suo storico mecenate. Senza l’appoggio di uno sponsor l’artista incorse in un grave dissesto finanziario, dal quale si risollevò grazie all’intervento della Regina Vittoria. La sovrana, su richiesta di alcuni celebri estimatori della pittrice, le concesse una pensione sociale, che le permise di ritirarsi a vita privata.. Morì molti anni dopo a Liverpool, nell’ottobre del 1850, a soli 66 anni.

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