Fort Drum, la corazzata di cemento delle Filippine

Al largo della Baia di Manila, sulla piccola isola di El Fraile, sorge l’inespugnabile corpo di Fort Drum. L’edificio si trova in posizione altamente strategica, appena a sud dell’isola di Corregidor, nelle Filippine.

Edificata dalle forze statunitensi nel 1909, a difesa del porto di Manila durante il periodo coloniale, rimase per decenni un unicum fra i forti degli Stati Uniti, almeno fino alla Seconda guerra mondiale. Subì l’occupazione giapponese durante il conflitto globale e venne, in seguito, riconquistato dalle truppe americane.

La costruzione ebbe inizio nell’aprile del 1909 e furono necessari cinque anni perché venisse completata. Gli ingegneri dell’esercito livellarono l’area ricca di rilievi rocciosi e progettarono una struttura inespugnabile, larga 44m, lunga 106m. Al centro venne innalzata una torre di 18m di altezza, con muri in cemento armato. L’edificio fu dotato di quattro cannoni in torrette binate, varie postazioni contraeree, fari antiaerei e due cannoni “secondari” in casematte corazzate.

L’edificio, intitolato all’Aiutante Generale Richard C. Drum – distintosi durante la Guerra messico-statunitense e deceduto nell’ottobre 1909 – sin da subito apparve invulnerabile ad ogni attacco navale e ciò fu evidente durante il secondo conflitto mondiale.

 

Perché si dice rimanere in braghe di tela?

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Occupazione giapponese

Sul finire del 1941 le armate giapponesi giunsero a largo della Baia di Manila, a portata dei possenti cannoni della fortificazione. I nemici tentarono inizialmente di evitare uno scontro aperto e impiegarono le forze in un’attenta ispezione preliminare con una nave civile, sottratta in loco. Gli statunitensi si accorsero ben presto della manovra e aprirono il fuoco del nuovo cannone posto a difesa del lato posteriore della costruzione, detto batteria Hoyle. Fort Drum divenne, nei mesi successivi, oggetto di terribili bombardamenti, che produssero numerosi danni, non sufficienti a bloccare la sua potenza bellica.

Le perdite per la flotta giapponesi furono ingenti, tuttavia il 6 maggio 1942 i difensori della fortificazione dichiararono la resa. Nessun soldato americano perse la vita e prima di abbandonare l’edificio essi distrussero tutte le batterie, affinché non cadessero in mano nemica.

 

Riconquista statunitense

Al termine della guerra, nel 1945, le truppe americane occuparono i possedimenti giapponesi nel pacifico, riappropriandosi delle Filippine. Giunti nella Baia di Manila essi dovettero fare i conti con le forze nemiche arroccate fra le mura di Fort Drum. A nulla valsero i duri attacchi inflitti dagli americani che procedetto con un attacco tanto violento quanto mirato. Raggiunto il ponte superiore, il 13 aprile, gettarono una miscela di carburanti in uno dei condotti di ventilazione, facendovi cadere, subito dopo, un detonatore a tempo. La struttura venne avvolta dalle fiamme, che imperversarono per ben quattordici giorni.

 

Dopo la fine del conflitto Fort Drum subì un totale abbandono, venendo successivamente depredato, prima negli anni ’70 e poi nel 2009.

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