Grande terremoto del Kantō del 1923

Sul finire dell’estate 1923 il Giappone fu colpito da un violento sisma che scosse la terra producendo terribili danni. La città di Tokyo ne uscì in ginocchio e il Paese ebbe a fare i conti con un senso di panico diffuso, sfociato persino in saccheggi e incendi dolosi. In seguito, le misure antisismiche si fecero sempre più rigide, visto l’altissimo rischio di recidiva.

La mattina del 1° settembre, alle 11:58, la pianura del Kantō tremò a causa di un violentissimo terremoto, di magnitudo pari a 7,9 della scala MMS. Il sisma, con epicentro sotto la baia di Sagami, sembra che possa essere durato fra i 4 e i 10 minuti.

Gli interminabili attimi di terrore produssero una moltitudine di danni. La capitale del Paese ne fu devastata, e allo stesso modo il porto di Yokohama e le prefetture di Chiba e Kanagawa. L’intera regione riportò caos e distruzione. I morti furono centinaia di migliaia e numerosi anche i dispersi.

Roghi nel Kantō - Wikipedia
Roghi nel Kantō – Wikipedia

Ad aggravare la già terribile situazione contribuirono i molti incendi scoppiati nelle abitazioni, a causa dei fuochi accesi nelle cucine. Al contempo un tifone, scoppiato sulle coste della penisola di Noto, raggiunse rapidamente l’area.

Le scosse provocarono la rottura delle condutture idriche, impedendo la rapida estinzione dei roghi. Questi proseguirono per giorni e causarono il numero più elevato di vittime.

Le conseguenze

Nel territorio si diffuse un senso di panico collettivo, all’origine di numerose false notizie e allarmismi. La stampa condivise strane storie, nelle quali Tokyo sarebbe stata rasa al suolo, così anche la regione del Kantō e l’isola di Izu, colpita da una presunta eruzione vulcanica e da un altrettanto presunto tsunami.

Fra le dicerie se ne diffuse una particolarmente insistente, secondo la quale i cittadini coreani avrebbero tratto vantaggio dal disastro. Essi avrebbero compiuto saccheggi e appiccato incendi, oltre, secondo alcuni giornali, ad avvelenare le acque dei pozzi. Ciò non fece che alimentare un atteggiamento razzista, il cui esito fu una vera e propria caccia ai coreani, di cui caddero vittima persino alcuni cittadini giapponesi.

A causa di questa vicenda e altre di quasi pari entità il Ministero degli Interni introdusse la legge marziale, ordinando alle forze di polizia di garantire precedenza assoluta a ordine e sicurezza.

Il Ballo degli Ardenti

Il Ballo degli Ardenti

I danni furono talmente rilevanti da indurre alcuni politici a ipotizzare lo spostamento della capitale. La scelta ricadde su Himeji e Gyeongseong, l’attuale Seul. L’idea, tuttavia, fu presto abbandonata ed ebbe inizio il piano di ricostruzione di Tokyo. Essa subì un sostanziale rimodernamento, con la realizzazione di nuove strade e reti ferroviare all’avanguardia, l’implementazione di servizi pubblici e la riprogettazione dei parchi.

Nel 1960 venne istituito il Giorno di prevenzione dei disastri, che sarebbe ricaduto ogni anno proprio il 1° settembre, per commemorare le vittime e ricordare l’importanza della prevenzione. Per l’occasione nelle scuole giapponesi viene rispettato un minuto di silenzio.

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