Vita e successi del campione Gastone Brilli-Peri

Qualche giorno fa, ho scritto riguardo Tazio Nuvolari, indimenticato pilota italiano che segnò per sempre il suo tempo. Ecco, la sua storia sportiva si è intrecciata con un’altra Grande personalità dell’automobilismo ( e non solo): Gastone Brilli-Peri.

Vita e successi del campione Gastone Brilli-Peri

Nato a Firenze il 24 marzo del 1893, i suoi genitori facevano parte della nobiltà italiana: il padre, Alessandro,  era infatti un conte e la madre, Elisa Alli Maccaroni, era una marchesa. La famiglia quindi era tra le più agiate fiorentine e possedevano, oltre che diversi immobili nel capoluogo toscano, anche nelle vicini campagne, come a Montevarchi ( provincia di Arezzo), in particolare a località il Giglio.  Gastone, che pur di nascita fiorentina, amava trascorrere qui il tempo ed è propria su queste colline che nacque la sua passione per la velocità e per la corsa.

Il Giovane Gastone. Wikipedia.

Disputò la prima gara nel 1907, quando aveva, quindi, appena quattordici anni. Si trattò di una gara ciclistica, dove si distinse subito per la caparbietà sportiva: egli, infatti, nonostante sentisse la fatica della corsa, non l’abbandonò mai, ma, al contrario, fece di tutto per concluderla. La prima soddisfazione arrivò però nel 1908, quando, a Firenze, vinse la sua prima gara, dedicata all’aviatore C.V.D. Borne e da questo momento, la sua scalata si fece inarrestabile. Appena qualche anno dopo, nel 1911, stracciò tutti al campionato toscano, arrivando primo con un discreto vantaggio sugli avversari. Questo gli permise anche di qualificarsi a quello italiano.

Nonostante fin da subito Gastone avesse ottenuto importanti risultati, l’amore per la bicicletta si esaurì velocemente, complice anche l’acquisto della sua prima moto: una Della Ferrera ( nota casa motociclistica dell’epoca). E così l’anno successivo s’iscrisse con il suo mezzo al Moto Club d’Italia. Partecipò al Giro del Trasimeno ( 1914) e poi a quello umbro-toscano, ottenendo strabilianti risultati.

Le gare automobilistiche

Prima la bicicletta e poi la moto, non poté mancare nella sua vita anche la passione per le macchine. L’esordio ufficiale fu nel 1920 quando partecipò alla Parma-Poggio Berceto, nella quale si classificò terzo. Sembrava che la sua carriera non avesse mai fine, ma un brutto incidente durante la Targa Florio lo fece ricredere del contrario: qui, insieme alla sua auto, si catapultò, riportando numerose ferite e lo costrinse a uno stop forzato di qualche mese. Riprovò a partecipare l’anno successivo, ma senza grandi risultati, piazzandosi fra gli ultimi in classifica. Finalmente, nel 1925 riuscì a vincere la Coppa della Perugina che gli permise di prendere parte anche a circuiti esteri, come quello del Belgio, dove però non brillò. La vera occasione gli arrivò nello stesso anno quando, per un tragico incidente, il pilota dell’Alfa Romeo perse la vita. Fu assunto così Gastone.

Dopo la vittoria del V Gran Premio d’Italia. Wikipedia.

E fu proprio con questa casa automobilistica che Gastone trovò la desiderata gloria. Il 6 settembre del 1925 vinse il quinto Gran Premio d’Italia, battendo i favoriti inglesi e francesi. E da qui non mancarono altri successi, soprattutto l’anno 1928 fu particolarmente fortunato. Vinse il circuito di Montenero, Perugia e Brescia e l’anno successivo ( 1929) si aggiudicò pure quello di Tripoli. Purtroppo, nel 1930 un tragico incidente gli spezzò la vita per sempre. A Tripoli durante una corsa di allenamento, perse il controllo della vettura che finì contro un muro. Gastone fu sbalzato fuori dall’auto e morì sul colpo. In sua memoria, la madre donò la villa di Montevarchi, dove Gastone amava trascorrere il suo tempo, alle suore del paese, nel quale ci allestirono un asilo e offrì anche una nuova campana alla Chiesa di Montevarchi.

È sepolto presso il cimitero di Trespiano a Firenze.