L’antico mestiere dello “svegliatore”

Nel pieno fermento della rivoluzione industriale fra Irlanda e Regno Unito nacque un nuovo e singolare mestiere, diffuso poi anche in altre zone d’Europa. Vista la rarità e la poca affidabilità degli orologi con sveglia venne predisposta una figura che avrebbe destato gli addormentati nelle città.

Lo svegliatore, conosciuto anche come knocker-up o knocker-upper, aveva il fondamentale compito di svegliare i cittadini per permettere loro di arrivare in tempo sul posto di lavoro. Egli poteva terminare le mansioni soltanto dopo aver accertato la condizione di veglia. Armato di un lungo bastone in bambù o di manganello o persino di una cerbottana, lo svegliatore prestava servizio in cambio di pochi penny alla settimana.

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Nel tempo il mestiere divenne assai comune, soprattutto nelle grandi città industrializzate. Ad amministrarlo, contrariamente a ciò che si può immaginare, erano sia donne che uomini, generalmente di età avanzata. Talvolta il ruolo era ricoperto persino da agenti di polizia di turno in cerca di soldi rapidi. Queste figure erano talmente apprezzate e richieste che a Ferryhill, nel Regno Unito, i minatori scrivevano con il gesso, sui muri esterni delle abitazioni, gli orari da rispettare per la sveglia.

Gli svegliatori cominciarono a essere sostituiti da più o meno piccoli orologi casalinghi fra gli anni ’40 e ’50 del ‘900. In realtà essi continuarono a svolgere le proprie mansioni per ancora un ventennio in zone remote dell’Inghilterra. L’ultimo fu, probabilmente, Molly Moore, figlia della celebre svegliatrice Mary Smith.

Non sorprende che una professione tanto peculiare abbia attirato l’attenzione di scrittori e sceneggiatori, come nel caso del romanzo E le stelle stanno a guardare di A.J. Cronin, trasposto negli anni ’70 in una miniserie televisiva italiana.