La straordinaria città sotterranea di Derinkuyu

Nella Storia non sono rari i casi di città che si espandono in superficie quanto sotterranea e devo ammettere che sono sempre scoperte eccezionali sia per gli addetti ai lavori che per gli amanti delle scienze storiche perché permettono di approfondire le vicissitudini millenarie di queste città e dei suoi popoli, offrendoci anche uno sguardo più ampio e approfondito. Di assoluto interesse storico in tal senso, è la città di Derinkuyu in Turchia.

La città sotterranea. Foto di Joe Wallace. Wikipedia

Derinkuyu, che si trova in Anatolia (Cappadocia), è conosciuta in tutto il mondo per la presenza di una città sotterranea, perfettamente conservata e, ancora oggi, oggetto di studi e ricerche. Si tratta di un insieme di cunicoli che si snoda per uno spazio molto ampio. La zona, dove si trova Derinkuyu, è ricca di queste costruzioni. Gli archeologi ipotizzano che ce ne siano almeno duecento sparse sul territorio e che alcune di esse abbiano anche più livelli di profondità. Si può presumere, dunque, che sia un fenomeno storico ampiamente diffuso in Turchia. In particolare,  abbiamo fonti molto antiche di Derinkuyu, come quella di Senofonte ( storico e filosofo greco) che, nella sua opera Anabasi ( risalente al IV), racconta di uomini, donne e famiglie intere che in Anatolia avevano costruito dei centri urbani sotterranei.

Uno dei cunicoli sotterranei. Foto di Cappo80. Wikipedia

La datazione è ancora in corso. Si presume però che iniziarono a costruirle già intorno al VII-VIII secolo a. C e che poi abbiano continuato, ampliandole e modificandole, fino all’età bizantina e oltre. Non mancava nemmeno il sistema difensivo; sembra, infatti, che fossero presenti delle porte e che in caso di pericolo chiudessero l’entrata alla città sotterranea. È  un complesso urbanistico molto complesso e vasto che potrebbe avere addirittura undici livelli di profondità. Ed era collegata altre vicine, come quella di Kaimakli, attraverso una fitta rete di cunicoli.

Non si deve, però, credere che fosse sfruttata solo in caso di attacco, perché sono stati rinvenuti locali appositi per la lavorazione del vino o per le cucine ( con annessi sistemi di ventilazione), ad esempio. È probabile che fossero anche ad uso abitativo, oltre che difensivo. È un luogo che sicuramente merita una visita.