Il primo incidente stradale della storia

Sul finire del XIX secolo un tragico evento scosse le cronache europee. A Londra, nel 1896, avvenne un terribile incidente che sarebbe rimasto nella memoria collettiva come il primo sinistro stradale della storia a coinvolgere un pedone.

Era una calda giornata estiva a Londra quando, il 17 agosto, la tranquillità cittadina venne turbata da una vera e propria tragedia. La vittima, una donna di nome Bridget Driscoll, stava attraversando la Dolphin Terrace del Crystal Palace, nel quartiere londinese di Croydon, in compagnia della figlia May e di un’amica, Elizabeth Murphy, quando venne colpita da un’auto in corsa. Il veicolo, una Roger-Benz della Anglo-French Motor Carriage Company, era impegnato in una dimostrazione di guida. Secondo alcuni l’automobile stava procedendo in modo spericolato ed eccessivamente veloce, tanto da terrorizzare la povera Bridget. La donna impaurita, infatti, sarebbe rimasta immobile, nonostante i molti richiami del conducente.

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Le conseguenze

Il pilota, Arthur James Edsall, avrebbe poi successivamente dichiarato di star viaggiando a 4 miglia orarie, velocità alla quale era stata ridotta meccanicamente l’auto, a fronte delle 8 raggiungibili. Affermazione smentita dalla testimonianza della passeggera, Alice Standig. Secondo la donna, infatti, Edsall avrebbe manipolato il mezzo per raggiungere una velocità maggiore. Il giudizio definitivo giunse da un tassista che, esaminato il motore, decretò l’impossibilità per il veicolo di superare le 4,5 miglia orarie, a causa della non sufficiente robustezza della cinghia.

La Driscoll morì sul colpo, avendo riportato una grave frattura cranica. Il suo decesso fu archiviato dopo un’inchiesta di poche ore come morte accidentale. Nessuno ricevette condanna.

La tragedia giunse a poche settimane di distanza da un atto del parlamento Britannico volto ad innalzare i limiti di velocità da, per le strade urbane, e 4, per le strade interurbane, a 14 miglia orarie. Un caso analogo era avvenuto in Irlanda, nel 1869, dove la scienziata Mary Ward aveva perso la vita, durante un esperimento, sotto le ruote di una macchina a vapore costruita dal cugino William Parsons.

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Le statistiche attuali

Si trattò, nel caso di Bridget Driscoll, del primo incidente stradale a coinvolgere un pedone, oltre ad essere nei fatti il primo incidente stradale mai avvenuto in Gran Bretagna. Eventi simili, purtroppo, sono ormai all’ordine del giorno. Nel 2022, infatti, sono più di 3mila i morti in incidenti stradali su suolo italiano, in netto aumento rispetto all’anno precedente, durante il quale la mobilità risentiva ancora delle limitazioni dovute alla pandemia. Il numero complessivo degli sinistri, in diminuzione rispetto al 2019, è elevatissimo. Si tratta di più di 160mila casi annuali. A farne le spese non sarebbero soltanto i conducenti di autovetture, comunque in numero maggiore, ma anche ciclomotoristi, motociclisti, conducenti di autocarri, ciclisti e pedoni. Entra tristemente a far parte della statistica anche una nuova categoria di agenti stradali, i conducenti di monopattini. Nel 2022, infatti, si stima che siano rimasti coinvolti in quasi 3mila incidenti.

Tra i comportamenti errati alla guida uno dei principali è certamente l’alta velocità, che risulta la fonte di maggiori sanzioni. A mettere in pericolo i cittadini contribuirebbero, tuttavia, anche distrazioni e mancate precedenze, oltre all’uso improprio di dispositivi elettronici, alcol e droghe.