Nan Madol, la Venezia asiatica scomparsa
Venezia è una città che affascina milioni di persone l’anno, con la sua storia millenaria sa ancora raccontarci un’epoca passata, nel quale ne rimane traccia nell’arte, nella letteratura e nell’architettura. Poi la sua conformazione urbanistica, con i suoi canali e ponti, la rende ancor più magica agli occhi di tutti noi. In antichità però esisteva una città che le assomigliava molto: Nan Madol.

Nan Madol, la Venezia asiatica scomparsa
Nan Madol fu l’antica capitale della dinasta di Saudeleur e, nella quale, era ospitata l’élite politica e amministrativa della città. Oggi fa parte degli Stati federati di Micronesia che conta quasi seicento isolotti. È un capolavoro d’ingegneria. L’area della vecchia città è composta di cento isolotti artificiali, i quali sono collegati tra loro attraverso una serie di piccoli ponti. Questa conformazione è estesa per diciotto chilometri. Della dinastia Saudeleur, non rimane traccia se non queste mura e antichi edifici. Ancora oggi, gli storici sostengono che l’abbia abbondonata intorno al 1400/ 1500, ma non ce ne alcuna certezza storica. Gli scavi presso Nan Madol ebbero inizio agli inizi del Novecento, quando un antropologo tedesco ( P. Hambruch) la scoprì e ne fece la prima cartina geografia, poi, durante la Seconda Guerra Mondiale, fu il Giappone a condurre le ricerche. Oggi, la struttura meglio conservata è quella di Nan Douwas, la quale ha mura alte otto metri e, secondo le ricerche storiche, era destinata alle sepolture. La linea guida della città solo enormi blocchi di basalto, con i quali costruivano poi le città.

Nan Madol dovrebbe risalire al 1200 e ogni isolotto artificiale aveva una precisa funzione: alcuni erano destinati all’amministrazioni e alla politica, altri alla costruzione di canoe ( mezzo essenziale per muoversi nei canali), altri ancora per la coltivazione e alla pesca. Era quindi una vera e propria città che si autososteneva. La scelta, poi, del sito non è casuale: si trova tra le Hawaii e le Filippine, in un posto considerato sicuro dai tifoni e gli uragani poiché, sebbene questi nascono nella zona, si rafforzano, allontanandosi e quindi non abbattendosi sulla città.
È un sito archeologico di enorme importanza, utile anche per comprendere questa misteriosa dinastia di cui sappiamo veramente poco, ma che ha saputo donare un patrimonio architettonico così meraviglioso.
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