Inondazione di melassa di Boston

Ultimamente, ma anche nei tempi passati, sentiamo purtroppo catastrofi di ogni genere: dai terremoti alle inondazioni fino alle eruzioni di vulcani. Ma, se vi dicessi che nel 1919 ci fu un’esplosione di melassa a Boston ( Massachusetts), ci credereste? Ebbene sì, il 15 gennaio di quell’anno un serbatoio contenente, appunto, della melassa esplose nel nord della città, causando moltissimi danni.

Dopo l’esplosione di Melassa. Wikipedia.
Inondazione di melassa di Boston

La melassa è, ancora oggi, una sostanza impiegata per addolcire gli alimenti, soprattutto torte e pasticcini. Negli USA, allora come anche nei tempi odierni, è l’edulcorante più utilizzato dalle industrie dolciarie. La producevano, facendone fermentare lo zucchero per moltissimi mesi e in questo modo ottenevano questa sorta di sciroppo, usata anche per produrre alcool etilico (come per il rum). L’incidente avvenne in una delle fabbriche della Purity Distilling Company. Quel giorno, sebbene fosse gennaio, era particolarmente caldo, ma la melassa prodotta fu ugualmente messa in un serbatoio in attesa di essere portata in un altro stabilimento. Al momento del viaggio, tutto sembrò svolgersi nei migliori modi, ma all’altezza di Keany Square il serbatoio, alto quindici metri che conteneva più di 8 000 000 litri di melassa,   iniziò a collassare su sé stesso.

La stazione dopo l’esplosione. Wikipedia.

Il cedimento della struttura comportò che la melassa improvvisamente uscisse dal serbatoio e lo fece a una velocità elevata, a più di cinquanta chilometri. Questo provocò enormi danni: fece cadere una statua vicino alla stazione ferroviaria e addirittura deragliare un treno. Iniziò a indurirsi, ricoprendo tutto quello su cui era caduta. Per tornare alla normalità ci vollero più di sei mesi e una sostanziosa cifra economica. Secondo alcuni testimoni, anche a distanza di un anno si sentiva sempre l’inconfondibile odore di melassa.

I cittadini fecero rivalsa legale contro l’azienda per i danni subiti. L’azienda si difese, cercando un capo espiratorio, come il gruppo anarchico di Boston per lo più composto da italiani, il quale però era estraneo alla vicenda. Le indagini provarono che il serbatoio non era costruito come avrebbe dovuto. La struttura era debole e il materiale non idoneo a quel tipo di recipiente. Così obbligarono l’azienda a risarcire i cittadini dei danni subiti. L’area, una volta ripulita, diventò un campo di baseball per il quartiere.