Cochise, la “quercia ardente”
Cochise ( in italiano “quercia ardente”) nacque nel 1810 nel gruppo degli Tsolonende. Fin da ragazzo fu in prima linea contro le incursioni del governo degli Stati Uniti e del Messico per il controllo del territorio degli Apache; in particolare, il gruppo di Cochise era stanziato tra quello odierno del Nuovo Messico e dell’Arizona e quindi, e come ben sappiamo, erano molto frequenti, tanto che scatenarono numerosi conflitti a fuoco e tensioni sociali. E, forse, il ruolo di leadership era destinato a questo giovane ragazzo: Cochise era figlio infatti di uno dei capi della tribù. Come spesso accadeva, non ebbe una vera e propria formazione scolastica, tanto che anche l’ortografia del suo nome è oggi incerta. Gli Apache erano un popolo di allevatori e agricoltori e frequentemente, e soprattutto in periodi di tensione, i giovani erano indirizzati verso un rigido addestramento.
Cochise, la “quercia ardente”
La situazione, poi, degenerò quando la Spagna iniziò pian piano a diminuire le razioni di cibo agli Apache che fino a quel momento erano state, se non abbondanti, almeno sufficienti a sfamarli. Ovviamente, la scelta da parte della Spagna di darli alcune provvigioni fu meramente politica. Si trattava di un modo per “tenerli buoni”, evitando così attacchi e tensioni. Il razionamento però fece di nuovo salire il nervosismo e quando Cochise aveva circa venti anni, si scatenarono numerosi scontri a fuoco, durante i quali numerosi Apache persero la vita. Con probabilità, il primo scontro a fuoco a cui Cochise partecipò fu quello delle cosiddette “Tre giornate”, dal 21 al 23 maggio del 1832 in una battaglia che durò quasi otto ore.
Dopo questi atti sanguinosi, si aprì un periodo altalenante in cui pace e conflitto si alternarono. Furono anni complessi e difficili che gli Apache, e in particolare Cochise si trovò ad affrontare in prime linea, tanto che gli Europei misero addirittura una taglia molto sostanziosa sulla testa dei capi tribù e sui loro combattenti. Inoltre, gli spagnoli ingaggiarono alcuni mercenari per scovarli, ne massacrarono a decine. Dopo questi atti, la situazione sembrò nuovamente normalizzarsi, ma era solo una tranquilla parvenza perché degenerò qualche tempo dopo. Negli anni Sessanta dell’Ottocento, ripresero gli attacchi.
Durante uno di questi, uccisero la famiglia di Cochise che scatenò una vendetta sanguinaria ( oggi passata alla Storia, appunto, come guerra di Cochise) che, in modo altalenante, durò fino praticamente alla sua morte. Egli perì nel 1874.
Oggi conosciamo la sua vita grazie a testimonianze dei suoi discendenti o a racconti orali che sono arrivati fino a noi. Cochise, infatti, non ha mai scritto lettere o diari e quindi non ci ha lasciato nessuna testimonianza scritta. Oggi, una contea in Arizona porta il suo nome.