Il poliglotta Giuseppe Gasparo Mezzofanti

Lo sappiamo che imparare le lingue non è un’impresa facile, soprattutto se ci confrontiamo con chi ne conosce molte. Queste persone sembra che apprendano un lingua straniera con enorme facilità. E la biografia di Giuseppe Gasparo Mezzofanti non ci aiuterà in tal senso poiché questo cardinale era uno straordinario poliglotta.

Il poliglotta Giuseppe Gasparo Mezzofanti

Nato a Bologna nel 1774 in una famiglia di umili origini ( il padre infatti era falegname), dimostrò fin da piccolo numerose qualità didattiche: aveva, infatti, una memoria straordinaria, un fine orecchio musicale e propensione per le lingue straniere. I genitori, dunque, in virtù di queste doti, lo iscrissero alla Scuola Pia, gestita dall’ordine dei Gesuiti stranieri. Era, infatti, quel periodo in cui eliminarono l’ordine.

Ritratto del giovane Mezzofanti. Wikipedia.

Ed è proprio, entrando in contatto con loro, che Giuseppe ebbe modo di imparare lo svedese, il tedesco e lo spagnolo. Inoltre, a scuola imparò il latino e il greco. A causa dell’influenza dei gesuiti, entrò in seminario, dove proseguì gli studi di teologia e filosofia; all’età di ventitré anni  fu ordinato sacerdote e forse era tra le persone che conosceva più lingue straniere, a cui si aggiunsero anche quelle orientali. La sua dedizione allo studio gli permisero di ottenere la cattedra in ebraico e in arabo.

Cardinale Mezzofanti. Wikipedia.

Con l’avvento di Napoleone in Italia, Mezzofanti dovette lasciare l’insegnamento che riprenderà però già del 1803 quando fu nominato assistente della Biblioteca di Bologna. La sua fama divenne molto ampia, tanto da ricevere numerose offerte di incarichi, come quello di Napoleone di trasferirsi a Parigi o quello di Papa VII di fargli da segretario. Don Giuseppe rifiutò entrambi; accolse, invece, la richiesta del Pontefice Gregorio XVI di insegnare presso la Congregazione per la Propagazione della fede. In tutta la sua vita conobbe moltissime lingue che imparò con relativa facilità. Secondo alcune testimonianze, solo il cinese lo fece patire un po’  per impararlo.

È chiaro che la sua tenacia e devozione allo studio non poté all’epoca passare inosservata, tanto che Papa Gregorio XVI lo nominò il primo custode della Biblioteca Apostolica e lo elevò Cardinale del Concistoro. Morì all’età di settantaquattro anni nel 1849.