Il tempo della storia – Subiaco e i suoi Borghi

Fra i monti e le piane, alle porte della Capitale, si estende un borgo ricco di storia e bellezza.
Subiaco vede nascere la sua storia in tempi lontani. Le prime attestazioni, infatti, risalgono all’occupazione romana. In particolare, nella zona, fu costruita su ordine dell’imperatore Nerone una splendida residenza, immersa in un lussureggiante panorama naturale. Ad oggi ne rimangono poco più che delle rovine, ma in origine si suppone che la villa fosse costituita da un agglomerato di edifici elevati sulla riva destra del fiume Aniene. La dimora, immersa nel verde, disponeva persino di una serie di laghi artificiali fatti realizzare ancora una volta dall’imperatore in persona. Ad arginare le acque, permettendo agli ospiti di poter usufruire di tutto lo spazio esterno, era posto un ponte-diga. Si trattava del cosiddetto pons marmoreus, ad oggi non più visibile se non per i segni della sua posa. La villa rimase sotto il controllo dell’amministrazione imperiale fino al III secolo d.C., quando ebbe inizio la sua rovina.

La città, tuttavia, non arresta la sua corsa nella storia. Nel secolo successivo, infatti, è nota la prima attestazione di una delle più importanti fondazioni benedettine. Si tratta dell’Abbazia di San Benedetto, edificata all’inizio del IV secolo d.C. dal Santo in prima persona. Dopo una lunga fase di vita eremitica condotta in una delle grotte afferenti alla villa di Nerone Benedetto decise di creare un luogo di incontro e ospitalità per i suoi primi discepoli. Nacque, così, il primo dei dodici monasteri fondati nella zona da San Benedetto. Questo complesso, originariamente intitolato a San Silvestro, porta ora il nome di Santa Scolastica ed è il più antico complesso monastico benedettino al mondo. Ad oggi è l’unica fondazione benedettina della zona rimasta in piedi. Proprio questa ha, nei secoli, subito vicende alterne. Nel IX secolo fu oggetto di due incursioni saracene, una nell’828-829 e l’altra nell’876-877.

L’abbazia ebbe un periodo di grande fioritura nel XI e nel XII secolo, quando divenne territorio ambito sia a livello politico che economico. Conobbe, tuttavia, una forte decadenza al tempo delle grandi lotte feudali, sino al XVIII secolo, quando papa Benedetto XIV, nel 1753, decise di revocare il potere temporale agli abati commendatari sublacensi, lasciandoli in possesso della sola giustizia ecclesiastica e spirituale. Agli albori del secolo successivo l’abbazia fu addirittura soppressa dai conquistatori francesi, per tornare a vivere poco dopo per volontà di Pio VII. Solo nel 1915 tornò, tuttavia, a godere dei privilegi di abbazia nullius grazie a papa Benedetto XV.

Vestigia di un glorioso e industrioso passato sono ancora visibili nel cuore cittadino. Fra le strade dell’abitato, nella zona compresa fra piazza Sant’Andrea e piazza Benedetto Tozzi, si cela il Borgo degli opifici. Conosciuto un tempo con il nome di Mandre, il borgo è il più antico nucleo di Subiaco, sorto sulle rive dell’Aniene per sfruttarne la forza delle correnti a fini produttivi. A poca distanza sorge anche il Borgo dei cartai, in virtù dell’antica e lunga vocazione di Subiaco alla produzione della carta. La città è stata persino uno dei più importanti centri italiani per la stampa.

Per le vie del villaggio si aprivano, già dal medioevo, botteghe e laboratori artigiani, divenuti sempre più all’avanguardia con l’inizio del processo di industrializzazione. Con queste attività la città ebbe un vero e proprio sviluppo, dovuto anche alla presenza monastica, che attraeva frotte di pellegrini. Le porte sono ormai sbarrate e i rumori che per secoli hanno caratterizzato le attività sono niente altro che un ricordo. Resta la visione di un abitato legato strettamente alla realtà fluviale dell’Aniene e che ha saputo sfruttarne le potenzialità anche a scopo turistico.

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