Milioni di persone discendono da Gengis Khan

Gengis Khan, condottiero e sovrano mongolo, è tra i più noti personaggi della Storia, conosciuto per aver riunito le tribù mongole e turche, dando inizio quindi all’impero mongolo. Il condottiero asiatico però non era solo un abile militare e politico ma era anche un amante del genere femminile. Esistono, infatti, leggende raccontano delle sue infinite conquiste. A seguire uno studio americano, sembra però che non siano tutte leggende.

Litografia che rappresenta parte della famiglia di Gengis Kahn. Wikipedia
Milioni di persone discendono da Gengis Khan

Vissuto tra il 1162 e il 1227, sembra che abbia lasciato numerosi eredi, tanto che le tracce genetiche se ne trovano ancora oggi. L’Università of South California (USC) ha svolto la ricerca, partendo da studi passati del genetista Bryan Skyes che li aveva svolti per l’Università di Oxford. Entrambi gli studi si sono basati sull’analisi del DNA di migliaia di persone orientali e i risultati sono stati sorprendenti: sembra infatti che l’8% dei campioni sia discendente di Gengis Kahn.

La prima moglie di Gengis Kahn. Wikipedia.

Il condottiero, infatti, ha avuto molti eredi. A loro volta, hanno avuto altri figli e questa catena è giunta fino a oggi, mantenendo tracce del il cromosoma Y del condottiero. In particolare, sono stati traccia circa cinquemila Dna provenienti da più di cento venti nazioni asiatici. Come si può immaginare, è la Mongolia con la percentuale più alta di corrispondente.

Come già accennato, è certo che il condottiero dell’impero mongolo fosse un’amante delle donne: dalla prima moglie, Börte, ebbe undici figli, di cui cinque maschi e quindi eredi al trono. Questi, un po’ sulle orme del padre, ebbe numerosi nipoti, continuando così la stirpe Kahn. Non si fermò però qui: egli ebbe infatti altri sette moglie, dalle quali ebbe un numero imprecisato di figli. A questo numero così elevato, vanno aggiunte anche le amanti, dalle quali sicuramente ebbe una prole. L’atteggiamento in primis di Gengis Kahn e poi quello dei figli ha fatto sì che le tracce del sua DNA non andassero disperse, ma,  anzi, che rimanesse traccia ancora oggi.