L’attualità nel mito di Dedalo e Icaro

I miti greci possono ancora raccontarci molto, ci esemplificano molti lati dell’essere umano: dall’amore, all’arroganza fino all’ira. Per di più, alcuni di essi sono entrati nell’immaginario di tutti noi, come quello di Icaro e Dedalo.

Dedalo è la figura mitologica conosciuta soprattutto per essere fabbro, inventore, architetto e sculture. È stato, infatti, lo costruttore del labirinto, nel quale fu rinchiuso il Minotauro. All’inizio della sua carriera aveva come aiutante suo nipote Talo.

Dedalo aiuta il figlio Icaro. Dipinto di Charles Paul Landon. Wikipedia.

A poco a poco però iniziò a essere geloso della bravura del giovane allievo, soprattutto quando Talo trovò un giorno una mascella di un serpente e provò a riprodurla nel ferro. Così Dedalo, geloso alla follia, lo uccise. Fu costretto quindi a scappare e si rifugiò a Creta, dove, appunto, costruì il labirinto. Minosse però lo fece rinchiudere, insieme a suo figlio Icaro, poiché,  aveva favorito l’amore tra Teseo e Arianna e, avendolo  progettato, conosceva la via di fuga.

Ed è qui che il mito prende forma: ingegnoso com’era, costruì per se e per suo figlio due paia di ali che aveva assemblato con della cera. Una volta pronti per il volo, Dedalo avvertì il figlio di stare attento perché il sole avrebbe potuto sciogliere la cera. Icaro, però, non ascoltò suo padre e così, appena, alzato in volo cadde giù. Dedalo invece riuscì a scappare dal labirinto ed arrivò a Cuma.