Mina Scalambron: una strage di italiani

Il Monte Zebio è una delle cime dell’Altipiani di Asiago; oltre a essere uno dei passaggi montani più affascinanti, è stato scenario di tragedie durante il Primo conflitto mondiale. Già nel giugno del 1916 nei pressi della sua cima si consumò un’atroce battaglia tra l’Impero Austroungarico e quello italiano, il quale constò la vita a molti soldati.

Posizione italiana conquistata dai soldati dell’impero il 10 settembre 1917 sul Monte Katz. Sullo sfondo Monte Zebio. Wikipedia.

In seguito a questo scontro a questo scontro, i soldati italiani cercarono di recuperare il dominio della vetta che era conquistato dagli austroungarici. Tentarono una prima volta con l’Operazione K, ma purtroppo non riuscirono. Non demordendo nell’impresa, provarono nuovamente in quella che è passata alla Storia con la Battaglia del Monte Ortigara, ossia quello scontro che si svolse il 10 settembre del 1917.

I boschi del Monte Zebio distrutti durante la Prima Guerra Mondiale. Wikipedia.

Tuttavia, due giorni prima, l’8 settembre, i soldati italiani rimasero coinvolti in uno strano e mai indagato incidente; molti di loro, secondo alcune stime centinaia, di uomini rimasero sepolti sotto una galleria che avevano costruito dall’autunno precedente. Questa, secondo molti versioni, scoppiò a causa di una serie di mine poste nella galleria, inserite come mossa bellica. Purtroppo, iniziarono a scoppiare, facendo cadere la galleria. Ancora oggi, non conosciamo con certezza la causa di quest’ incidente: secondo molti storici, fu una mera casualità. Secondo altri, si trattò di un sabotaggio da parte degli austriaci. Quest’ultima versione però non convince fino in fondo, poiché morirono anche molti soldati dell’impero.

Tra le file italiane, il Brigata Catania fu tra quelle più colpito: infatti, si trovava in luogo a causa dell’imminente attacco che si doveva svolgere nei giorni successivi.

Fu una delle tante tragedie che si verificarono durante il primo conflitto bellico e che dovrebbero essere chiarita così da rendere omaggio e onore a questi soldati caduti, sebbene oggi ci sia un monumento commemorativo a ricordare il loro sacrificio.