Cher Ami: il piccione viaggiatore della Prima Guerra Mondiale
Gli animali, da sempre, proteggono l’uomo, lo aiutano e gli danno un supporto fondamentale. In alcuni casi, come ci racconta la Storia, ci salvano quando siamo in pericolo e a volte, anche animali ritenuti comunemente poco coraggiosi, come nel caso dei piccioni. Anche questi piccoli volatili però sono stati di grande utilità al genere umano; spesso, usati come messaggeri, hanno dato il loro contributo alla Storia. Sicuramente, questo riguarda la nota volatile Cher Ami.
Cher Ami: il piccione viaggiatore coraggioso
Cher Ami, in francese “Caro amico”, fu un esemplare di volatile femmina, donata da un gruppo di allevatori all’esercito americano. L’affidarono alla divisione Signal Corps, la quale operò in Francia durante la Prima Guerra mondiale. Da qui, la storia di Cher Ami divenne famosissima.
Era il 3 ottobre del 1918 quando cinquecento soldati, guidati dal maggior Charles Whittlesey, rimasero intrappolati in una profonda depressione, adiacente alla linea nemica, senza né cibo, né acqua, né munizioni. Senza la volatile, il loro destino sarebbe stato segnato, essendo sotto il fuoco nemico e non avendo possibilità di difendersi e in effetti, i primi due giorni accadde questo. I tedeschi uccisero molti soldati; solo centonovantaquattro riuscirono a sopravvivere. Il maggiore, capendo immediatamente che non c’era possibilità di ritiro, inviò due piccioni viaggiatori che, però, furono subito abbattuti dai tedeschi.
A potergli salvare rimase solo Cher Ami. I soldati le affidarono un messaggio di speranza, riportando, ovviamente, anche le coordinate. Appena alzata in volo, i tedeschi cercarono di colpirla: inizialmente, la volatile schivò i colpi, ma alla fine la ferirono a un occhio e una zampa. Nonostante questo, continuò il suo volo, giungendo a destinazione ricoperta di sangue e in fin di vita. Subito mandarono i rinforzi per salvare la divisione. Cher Ami sopravvisse, grazie al tempestivo intervento dei medici che, però, gli amputarono una zampa. La rimandarono a casa con una nave e ad accoglierla trovò il presidente americano J. Pershing (1860-1948).

Chiaramente, la volatile divenne un’eroina, non solo della truppa, ma anche dell’intero esercito americano. La insignirono delle onorificenze più alte sia militari che civili. Morì nel New Jersey nel 1919 per complicazioni alle ferite riportate in guerra. Il suo corpo fu imbalsamato e oggi è esposto al Museo Nazionale di storia americana di Washington.