Pioraco: il Comune dove gli abitanti hanno nomi assurdi
Pioraco, in provincia di Macerata (Marche), è un piccolissimo comune ma che ha una strana e intrigante curiosità; infatti, secondo le ultime ricerche linguistiche, è il paese che vanta i nomi più “strani” o “desueti” d’Italia.
Questa strana curiosità è dovuta al fatto che nell’antichità nel paese giungeva un consistente patrimonio libraio destinato al macero per realizzare nuova carta. Ma, la maggior parte di essi non veniva però data via, bensì era costudita dagli abitanti che ne fecero una sorta di tesoretto.

Questo, non solo approfondì la loro conoscenza nei diversi campi del sapere, ma anche li dette nuovi spunti per gli antroponimi dei loro figli, tanto che alcuni di questi sono entrati nell’uso comune.
Sicuramente, tra quelli meno sentiti c’è Dandolo, Dria, Isnaldo, Pluvio e Zenura. Questi pochi esempi mostrano, però, come gli abitanti abbiano ricavato questi nomi dalle pubblicazioni antiche, come i miti greci e romani o i racconti epici.

Pioraco è stato per lungo tempo un punto di riferimento per la produzione della carta, tanto che oggi a celebrarne l’importanza c’è anche un museo ( Museo della carta e della filigrana), il quale racconta l’evoluzione di questo fondamentale supporto dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Lo inaugurarono durante gli anni Ottanta del Novecento e ha come patrimonio museale numerose carte filigranate che vanno dal XIV secolo fino a quelle più moderne. Inoltre è possibile ammirare la produzione della carta trecentesca, grazie alla riproduzione di un ambiente storico.
Insomma, il destino di questo paese è legato ai libri e ai nomi ricavati da essi; a livello onomastico è sicuramente da approfondire poiché come altre discipline linguistiche, l’onomastica può svelarci qualche elemento storico in più magati non ancora scoperto.