L’Aro Titano, il fiore più grande del mondo
L’Amorphophallus Titanum, conosciuta anche come Aro Titano o Aro gigante, è il nome scientifico di una pianta che appartiene alla famiglia delle Aracee. Il termine Aracee deriva dal sostantivo greco Aron che significa calore poiché queste piante, nel momento della fioritura, emettono un forte calore.
La prima scoperta
L’Amorphophallus Titanum fu scoperta e descritta per la prima volta nel 1878 da Odoardo Beccari, noto botanico italiano. Presenta la più grande fioritura non ramificata del mondo vegetale; si tratta di una pianta perenne che, in alcuni casi, può raggiungere almeno i tre metri di altezza.

Nel momento dell’infiorescenza, all’incirca tre / quattro giorno, emana un cattivissimo odore che ricorda molto quello dei cadaveri in decomposizione; talmente è forte è il suo fetore che attira numerosi insetti, in particolare quelli della famiglia dei Sarcophagide, ossia dell’ordine dei ditteri, i quali provvedono a impollinarla. Inoltre, visto che il colore dei suoi fiori è di color rosso, questi insetti sono illusi che si tratti di carne in decomposizione. Come tutti i fiori dell’Aracee, anche l’Aro gigante emette un forte calore che, secondo alcuni studiosi, attirerebbe di più i ditteri.
Sia il fiore maschio che quello della femmina hanno la stessa infiorescenza, sebbene le seconde siano le prime ad aprirsi, invece quelli maschili tendono a schiudersi entro due giorni. Questo impedisce all’Aro di impollinarsi da soli.
L’habitat
L’Amorphophallus Titanum si trova solo nelle foreste tropicali ed è originaria dell’isola di Sumatra, visto che il clima esotico favorisce molto la sua crescita. Nonostante sia selvatica, molti orti botanici hanno tentato di coltivarla per la spettacolarità della sua struttura arborea, ma la fioritura non sempre è avvenuta. Secondo alcuni studi, essa accadde nel 1937 e nel 1939 al Botanical Garden di New York. Tra l’altro fu designato anche come simbolo del quartiere del Bronx della città americana, poi fu sostituito nel 2000 dal giglio.
Oggi, a causa della deforestazione e dei cambiamenti climatici è a rischio estinzione.