Titivillus, il diavoletto dei refusi giornalistici

TITIVILLUS IL DIAVOLETTO DEI REFUSI . Di Tania Perfetti Gruppo Facebook La Casa nel Medioevo.
In un anonimo trattato devozionale inglese del XV secolo, Myroure of Oure Ladye (Lo specchio di Nostra Signora), Titivillus si presenta : “ Sono un povero diavolo, e il mio nome è Titivillus… Devo ogni giorno… portare al mio padrone un migliaio di borse piene di errori, e di negligenze nelle sillabe e nelle parole).” Nato dall’immaginario medievale, ricco in figure demoniache cui spesso erano attribuite doti nella scrittura, il demone Titivillus si è visto assegnare nomi e ruoli differenti. La prima menzione attestata del nome Titivillus è quella del Tractatus de Penitentia di Johannes Galensis. Ma secondo alcuni studiosi il primo a nominarlo fu il monaco e scrittore tedesco Cesario di Heisterbach.
Descritto come intento ad annotare su una pergamena peccati, pettegolezzi o omissioni liturgiche, oppure a distrarre la concentrazione di monaci e fedeli, in tempi più recenti – grazie a un fraintendimento o a un giocoso travisamento – questo personaggio si è trovato a incarnare il diavolo dell’errore tipografico. E’ il demone guardiano delle chiacchiere in chiesa, delle omissioni liturgiche e patrono satanico degli scribi e copisti. Fonte: Julio Ignacio González Montañés, Titivillus. Il demone dei refusi 2018.

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