Il naufragio della Nave Bianca, una strage di nobili

La Nave Bianca (Blanche-Nef in francese e White Ship in inglese), è stata una nave passeggeri normanna. Fece naufragio al largo di Cotentin il 25 novembre del 1120, portando sul fondo del mare 300 persone, tra cui 140 nobili. Tra questi vi era anche il principe Guglielmo Adelin, figlio di re Enrico I e legittimo erede al trono inglese.

La nave

L’imbarcazione era di proprietà di Thomas FitzStephen, figlio del già capitano Stephen FitzAirard, al servizio di Guglielmo il Conquistatore sulla nave Mora per l’invasione di Inghilterra del 1066. Il capitano FitzStephen aveva offerto un passaggio a re Enrico I, per tornare in patria da Barfleur in Normandia. Ma Enrico che aveva già predisposto il proprio viaggio, forse per non deludere FitzStephen, cedette il posto al figlio Guglielmo, con i nobili a seguito.

Secondo quanto riportato dal cronista dell’epoca, Orderico Vitale, l’equipaggio chiese a Guglielmo di imbarcare un consistente rifornimento di vino. Ne fu caricato talmente tanto, che alcuni dei 300 passeggeri furono costretti a sbarcare per mancanza di spazio. Gli ospiti impazienti di rientrare in Inghilterra, chiesero al capitano di salpare il prima possibile e raggiungere la nave di re Enrico I.  La Nave Bianca era di ottima fattura, veloce e affidabile ed equipaggiata con attrezzature di ultima generazione. Forse fu questa eccessiva fiducia sulla nave a tradire l’equipaggio, che con una manovra errata la portò a schiantarsi contro lo scoglio chiamato Quilleboeuf.

Ma era veramente stata la disattenzione a causare il naufragio? Secondo le testimonianze a bordo era scoppiato un incendio, forse a causa di una lite. Secondo i racconti, gli ospiti ubriachi fradici, avrebbero iniziato a lottare tra di loro.

Sempre secondo le testimonianze, Guglielmo era riuscito a mettersi in salvo. Ma udendo le grida d’aiuto della sorellastra Matilda, si diresse con la scialuppa nuovamente verso la nave. La piccola barchetta però fu presa d’assalto dagli altri naufraghi che con il peso eccessivo la fecero affondare.

Gli unici due sopravvissuti alla tragedia erano un tal Bèrold, macellaio di Rouen, che evitò l’ipotermia grazie alla sua pelliccia di montone e Geoffrey de l’Aigle, che rimasero tutta la notte aggrappati agli scogli. Secondo il cronista Orderico, anche il capitano FitzSthepen si sarebbe salvato, ma resosi conto della sciagura, si sarebbe poi lasciato annegare piuttosto che affrontare l’ira del re.

Secondo la leggenda, la nave sarebbe stata destinata al naufragio fin dalla partenza, poichè gli ospiti, già visibilmente alticci avevano negato ai sacerdoti di impartire la benedizione di rito che si faceva alle navi in partenza su rotte pericolose. E se da una parte si credette ad una punizione divina per la sodomia che regnava a bordo, altri formularono l’ipotesi di una strage di massa premeditata.

Conseguenze

La morte di Guglielmo Adelin, portò alla cosidetta “anarchia inglese”. L’unico erede legittimo rimasto al trono di Inghilterra era Matilde, altra figlia di Enrico. Difficilmente il popolo inglese e la nobilità avrebbero accettato che una donna governasse come Regina regnante, sebbene Enrico avesse costretto i Baroni a giurare fedeltà. Inoltre Matilde aveva sposato Goffredo V D’Angiò, nemico da sempre della nobiltà normanna. Matilde fu ostacolata da suo cugino Stefano di Blois e successivamente dai fratelli di quest’ultimo, Tebaldo e Guglielmo di Sully. I cugini avanzarono la pretesa di salire al trono.

Alla morte di Enrico I, Matilde e il marito, si scontrarono duramente con i cugini, con una guerra che devastò in particolare l’Inghilterra meridionale. L’Anarchia durò dal 1135 al 1153