Ekranoplano, il mostro volante-navigante sovietico

Non è aereo, non è nave. Ma è entrambe le cose. L’ekranoplano è un mostruoso aereo in grado di volare a pelo dell’acqua sopra un cuscinetto d’aria.

Il progetto di questo aerodine è la fusione tra un aliscafo e un idrovolante. Il suo impiego tattico prevedeva la caccia ai sommergibili in particolare.

I potenti motori spingevano l’aeromobile ad un’alta velocità generando il sollevamento sul cuscino d’aria. Questo mezzo aveva quindi la facoltà di raggiungere molto rapidamente un obiettivo a differenza delle navi dell’epoca che comunque dovevano fare i conti con l’attrito dell’acqua.

Il suo impiego tuttavia era anche terrestre. L’ekranoplano poteva volare ad una velocità stabile di 400 km orari anche sulle immense pianure della steppa russa.

L’etimologia deriva dal russo экраноплан, ovvero ekranoplan, che letteralmente significa schermoplano.

Ideato dall’ingegnere sovietico Alexeev Rostislav Evgenievich, venne messo in produzione a partire dagli anni ’50 del Novecento. Al suo sviluppo contribuì anche l’ingegnere italiano Roberto Bertini, emigrato nel 1923 per sfuggire alle politiche del Fascismo.

Con il tempo e l’avvento di nuove tecnologie, il mostro volante cadde in disuso. Oggi sono diversi i relitti che si possono ammirare. Uno di essi, tra i più celebri, è un Lun Md-160 lungo 92 metri e pesante 380 tonnellate.

Il relitto è da anni spiaggiato nel Daghestan sulle rive del Mar Caspio. Anche se, di recente il governo ha fatto sapere, che sarà recuperato e diventerà un’attrazione turistica per il museo militare di Patriot Park.

 

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