Il mistero della Gioconda di Montecitorio
Sapevate che esiste una Gioconda anche a Roma?
Era appesa sopra un termosifone della stanza di uno dei questori di Montecitorio, dimenticata perché considerata una delle tante copie postume del capolavoro di Leonardo.
Faceva parte della collezione Torlonia già nel 1814, ma dal 1925 se ne erano perse le tracce.
Finché una serie incredibile di eventi ha portato alla sua “riscoperta” ed al restauro, nel 2019, da parte di Cinzia Pasquali, forse la miglior restauratrice di opere leonardesche da venticinque anni “al servizio” del Museo del Louvre.
Dall’analisi dei pigmenti si è potuto dimostrare che il dipinto risale al ‘500.
Ma non solo.
L’analisi ad infrarossi e le radiografie hanno fatto emergere il disegno originale al di sotto delle pennellate di colore.
Ciò ha messo in mostra alcune correzioni identiche a quelle fatte da Leonardo sull’originale, cosa che fa ipotizzare una medesima origine delle due opere.
IL CASO DELLA “GIOCONDA” SPAGNOLA
Mentre si attende di capire quale sarà il destino della “Gioconda” scoperta a Montecitorio, è citato l’esempio della “Monna Lisa” spagnola, esposta al Museo del Prado..
Il suo restauro ha svelato che l’opera in questione e l’originale del Louvre presentano disegni simili e, quindi, i due dipinti potrebbero essere stati realizzati nello stesso momento.
Non solo: alcune parti della “Gioconda” spagnola sono conservate anche meglio dell’originale.
La “Gioconda” del Prado e quella di Montecitorio hanno un importante aspetto in comune.
Dopo il restauro è emerso il colore azzurro del fiume nella parte sinistra del quadro (mentre quello del Louvre sembra una strada).
Quale mistero reca con sé la Monna Lisa dimenticata?
Alcuni ipotizzano che sia opera di collaboratori di Leonardo, quali Andrea Salai che si unì alla bottega del Maestro nel 1490 e Francesco Melzi, che vi arrivò nel 1506.
Al momento, però, si tratta di mere ipotesi.
Sul possibile valore dell’opera, sono invece tutti d’accordo.
Considerato che copie del ‘700 della Gioconda sono vendute all’asta per cifre superiori al milione di euro, questa, una volta comprovata l’origine leonardesca, potrebbe invece valere decine di volte di più.
