Conoscere Grazia Deledda attraverso “La via del Male” e “Nel Deserto”: due romanzi meno noti della sua produzione letteraria.

Grazia Deledda è stata una delle più rilevanti voci femminili del Novecento, prima donna a ricevere il premio Nobel per la letteratura in Italia.

Nata a Nuoro il 27 settembre del 1871, quarta di sette figli, crebbe in una famiglia agiata. Il padre, laureato in legge, non esercitò mai la professione di avvocato poiché si dedicò all’imprenditoria. La madre, donna di severi costumi, si occupò dell’educazione dei figli.

Autrice feconda e intensa, dimostrò fin dalla giovinezza una predisposizione naturale per la letteratura e la scrittura. Le sue prime raccolte di racconti rimandano, appunto, a questo periodo.

Tutti noi abbiamo sentito, almeno una volta nella vita, nominare Canne al vento, Fior di Sardegna o Marianna Sirca, i suoi romanzi più famosi, ma la Deledda fu autrice di altrettanti romanzi meravigliosi che però ancora oggi sono poco noti, come La via del Male e Nel deserto.

La via del male

Il romanzo La via del Male è il caso unico della storia deleddiana che conobbe quattro redazioni a stampa ed ebbe un lavoro correttivo che durò per quasi venti. Pubblicato per la prima volta nel 1896 da Speraini a Torino, ebbe altre edizioni: nel 1906 per La Gazzetta del popolo che lo editò con il titolo Il Servo, nello stesso anno uscì come La via deConoscere Grazia Deledda attraverso “La via del Male” e “Nel Deserto”: due romanzi meno noti della sua produzione letteraria.l male presso La Nuova Antologia di Roma e infine nel 1916 l’editore Treves fece uscire la versione definitiva.

In tale romanzo troviamo gli elementi tipici della narrazione deleddiana: la sua misteriosa Sardegna, uomini e donne, dediti alle tradizioni e credenze sarde e infine, l’importanza della natura. La via del male non raggiunse un grande successo né di pubblico né di critica, nonostante il parere positivo di Luigi Capuana che ne elogiò lo stile schietto e l’aderenza al realismo dell’autrice. Nel romanzo i protagonisti, Maria e Pietro, sono all’opposto. Pietro, di umili origini, lavora come campiere presso la famiglia di Maria, lei invece bella e di ricca famiglia. Un romanzo ricco di colpi di scena, dove è possibile assaporare tutta la magia della Sardegna e dove è possibile apprezzare lo stile deleddiano.

E cosa succede quando s’intraprende la via del male? Ne facciamo i conti, oppure il fine giustifica i mezzi?

Nel deserto

Nel Deserto ebbe una sorte ancora più sfortunata di La Via del Male, stroncato dalla critica, uscì a puntate sulla Nuova Antologia, fu pubblicato in seguito l’editore Treves. Nonostante anche in questo romanzo, si ravvedano i suoi elementi più tipici, non ebbe mai un grande successo. Dimenticato per moltissimi anni, è da poco stato riscoperto. La protagonista Lia lascia la sua amata Sardegna per seguire il suo amore a Roma, già da questo possiamo intuire la nota autobiografia. Dopo il matrimonio con Palmiro Madesani, il marito lasciò il lavoro di funzionario statale per fare d’agente alla moglie. In seguito, la coppia decise di trasferirsi a Roma dove condusse una vita appartata.

Noi tutti conosciamo Grazia Deledda per il suo capolavoro Canne al vento, ma essa è stata una scrittrice prolifica che ha saputo in ogni sua opera rappresentare bene la magia della sua terra e le dinamiche sociali e vale la pena apprezzarla anche per i romanzi meno noti e meno acclamati, poiché proprio in questi ha dato mostra della sua immensa genialità.

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