PIGLIO: la Campana “SS.mo Salvatore” nel Santuario della Madonna delle Rose compie 110 anni.

Centodieci anni fa il R.mo don Pio Appetecchia, Parroco di S. Maria Assunta, per facoltà avuta da Mons. Antonino Sardi, Vescovo della diocesi di Anagni (1894-1912), benedisse solennemente la nuova Campana dal peso di un quintale e mezzo, donata dai Festaioli del mese di Giugno 1911.
Alla medesima fu imposto il nome del “SS.mo Salvatore.
Padrini furono Ambrosetti Raffaele fu Domenico e Rosati Rosa in Lolli.
L’importo della Campana non compreso il trasporto della medesima, ma con vitto ed alloggio al Campanaro, fu di £ 600.
Fin qui la notizia.
Le campane con i loro rintocchi ora limpidi e gioiosi, ora cupi e gravi, ora maestosi e possenti hanno sempre avuto un ruolo di rilievo nella comunità cittadina, accompagnandone giornalmente i momenti più significativi.
Quel suono, oltre ad assolvere il suo compito specifico nell’ambito religioso, quello cioè di riunire i fedeli alle quotidiane cerimonie del culto, esercitava anche molteplici funzioni, tutte di grande utilità, nell’ambito civile.
Per i contadini, indicava le diverse fasi della giornata, il tempo del lavoro e quello del riposo; avvertiva il popolo dell’imminenza di un pericolo; lo chiamava a raccolta in caso di gravi disastri; teneva lontane le tempeste o ne placava la forza distruttrice.
Oggi il suono delle campane non viene apprezzato come una volta dai cittadini, i quali in mancanza di orologi, riuscivano a sapere l’ora esatta delle 7 per la sveglia, delle 12 per il pranzo e delle 19,30 per la cena; le tre suonate delle campane, specialmente quella del mattino, ora danno fastidio non solo agli amici a quattro zampe ma anche a quelli a due gambe che abitano nei pressi delle torri campanarie.
Molte, infatti, sono le lamentele che arrivano ai parroci delle chiese.
Giorgio Alessandro Pacetti