Carnevale, è tempo di friggere

Maschere, coriandoli, stelle filanti e…castagnole

Ciao a tutti e bentornati! Siamo già a febbraio e anche Carnevale è vicino. Sapete cosa significa, non è vero? Maschere, coriandoli e, soprattutto, ghiottonerie di ogni tipo: castagnole, graffe, frappe (o chiacchiere?) e chi più ne ha più ne metta.

Vi capita mai di pensare alle parole e di studiarle nei dettagli come se fossero un oggetto da osservare? A me a volte capita; anche ora, nello scrivere questo articolo. Sto parlando della parola ghiotto/ghiottoneria. Ho subito realizzato di non aver mai utilizzato questa parola prima d’ora, il che è strano visto l’argomento che tratto, il cibo. E visto il tema del mese, la frittura, mi sembrava proprio il caso di introdurre questo termine!

Parlando di frittura ci vengono in mente senza dubbio alimenti caratterizzati da un apporto calorico piuttosto elevato. Questo perché si tratta di immergere letteralmente il cibo nell’olio bollente. Eppure, calorie o meno, a chi non piace da morire quella crosticina dorata tipica del fritto?

Purtroppo si tratta di una modalità di cottura spesso demonizzata, anche a me è successo di rifiutarla in un periodo della mia vita. Eppure è risaputo che, seguendo uno stile di vita sano ed equilibrato, non è mai un alimento in sé o un metodo di cottura a farci ingrassare o a farci male.

Ciò a cui invece è necessario prestare attenzione è la quantità. Insomma, non credo siamo soliti mangiare cibo fritto ogni giorno, non è vero? Perciò che male può farci questo concederci una piccola e deliziosa coccola dorata e croccante una volta ogni tanto? Carnevale è senza dubbio una delle occasioni in cui non dovremmo assolutamente privarci di questo piccolo piacevole sfizio.

Ma qual è il modo giusto per friggere?  

Innanzitutto dobbiamo stare attenti a non far bruciare l’olio. E l’olio deve essere quello giusto, quindi olio evo o, in alternativa, olio di arachide che ha un sapore più delicato. Per sapere se la temperatura di quest’ultimo è giusta, proviamo a buttare nella pentola un pezzetto del cibo che andremo a cuocere; se questo riaffiora producendo tutte bollicine allora possiamo procedere con la frittura. Per un risultato migliore friggiamo pochi pezzi alla volta.

Come rimediare all’odore del fritto?

Sebbene la frittura faccia impazzire i nostri palati, non è sempre piacevole l’odore di fritto per tutta la casa. Ma non temete, anche a questo si può rimediare. Provate a preparare un infuso immergendo in acqua bollente delle stecche di cannella e dei chiodi di garofano. È un semplice rimedio naturale di cui non vi pentirete!

Castagnole all’Alchermes

Ed ora che abbiamo le idee più chiare, che ne dite di procedere con una bella ricetta di Carnevale? Vi propongo delle deliziose Castagnole all’Alchermes, dal colore rossiccio.

Avremo bisogno di:

  • 2 uova

  • 40 g di zucchero

  • 30 ml di olio di semi di girasole

  • un pizzico di sale

  • buccia grattugiata di un limone non trattato

  • un bicchierino di liquore

  • mezza bustina di lievito per dolci

  • 250 g di farina 00

Procediamo rompendo le uova in un recipiente, uniamo lo zucchero e iniziamo a mescolare bene con una frusta fino a raggiungere un composto spumoso. A questo aggiungiamo l’olio, un pizzico di sale, la buccia grattugiata del limone e un bicchierino del liquore che preferiamo (io ho usato la grappa). Mescoliamo bene il tutto e procediamo aggiungendo il lievito e la farina un po’ alla volta.

Rovesciamo il tutto sul piano da lavoro ed impastiamo con le mani fino ad ottenere un panetto liscio. A questo punto il procedimento ricorda esattamente quello degli gnocchi: ricaviamo dal panetto più pezzi che andremo poi ad arrotolare sul piano da lavoro formando delle striscioline. Tagliamo le strisce in più pezzetti e, con i palmi delle mani, diamo una forma rotonda ad ogni pezzo. Nel frattempo scaldiamo l’olio e, una volta raggiunta la giusta temperatura, procediamo con la frittura. Una volta pronte, scoliamo le nostre castagnole e versiamole su della carta assorbente. Ora immergiamole velocemente nell’Alchermes e, dulcis in fundo, passiamole nello zucchero per poi posarle su un bel piatto da portata.

E ora siamo pronti per la prova assaggio!

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