Il popolo pigliese devoto alla Madonna di Lourdes

La devozione del popolo pigliese alla Madonna di Lourdes è riconducibile all’Anno Mariano 1954, anno in cui P. Quirico Pignalberi, ofm conv ora venerabile, realizzò con i novizi la grotta della Vergine Immacolata di Lourdes in occasione del centenario del dogma, proclamato da Pio IX nel 1854 con la bolla “Ineffabilis Deus” che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento.
La grotta in pietra è un luogo dedicato alla Madonna che rappresenta un rifugio spirituale per i fedeli.
La devozione per la Vergine Maria – dice P. Angelo Di Giorgio – occupa un posto particolare nella spiritualità francescana che ha perpetuato da sempre l’amore per la Madre di Gesù da parte di San Francesco.
Nel mese di maggio ogni giorno, alle ore 16,00, si recita il santo Rosario che P. Quirico dava per penitenza alle persone dopo la confessione ma soprattutto per implorare la pace nel Mondo.
La gestione della grotta viene curata oltre dai frati minori conventuali di San Lorenzo anche dalle tre associazioni: il “gruppo M.I. ven. P. Quirico Pignalberi”, la fraternità OFS “Beato Andrea Conti” e il Comitato Beato Andrea Conti.
Per la cronaca anche quest’anno nel mese di maggio il popolo pigliese ha testimoniato la grande devozione alla statua della Madonna di Lourdes pellegrina in visita nelle parrocchie di Fiuggi, Alatri, Trivigliano Torre Caietani Trevi nel Lazio, Piglio e Acuto della diocesi Anagni Alatri.
La “Pellegrinatio Mariae”, organizzata dall’Unitalsi diocesana e da don Francesco Fusone parroco di Acuto e assistente spirituale, ha coinvolto una moltitudine di fedeli con la preghiera e con lo sguardo su Maria ed ognuno ha affidato alla Vergine il proprio cuore, ai piedi di quella Madonna di Lourdes da sempre punto di riferimento e approdo sicuro per i malati e per i tanti pellegrini nelle diverse tappe del simulacro della Vergine.
Giorgio Alessandro Pacetti