Sulle pendici del monte Celeste sorse, molti secoli orsono, l’antica Olevano Romano. Risalente almeno all’epoca romana, l’abitato divenne castrum in epoca medioevale e, nel 1232, apparve ufficialmente in un documento di vendita, stipulato fra Oddone Colonna, nuovo signore locale e uno dei papi più emblematici della cristianità medioevale, Gregorio IX.
Origini e carriera ecclesiastica
Gregorio IX nacque intorno al 1170 come Ugolino di Anagni. Figlio di Mattia di Anagni, era legato, per via materna, alla nobile famiglia dei conti di Segni, stretto, dunque, da un legame di parentela con il pontefice Innocenzo III. Alcune fonti ipotizzano che potesse esserne il nipote, altre il cugino. Ciò lo portò ad essere erroneamente considerato un diretto discendente della stirpe dei conti di Segni, oltre che l’erede del loro stemma araldico.
Ugolino ricevette la sua prima istruzione presso la cattedrale di Anagni, proseguendo poi probabilmente gli studi giuridici all’Università di Bologna e quelli teologici a Parigi. La sua carriera ecclesiastica prese il via con l’incarico di uditore presso il Tribunale della Rota Romana, uno dei più prestigiosi organi della giustizia ecclesiastica.
Nel dicembre 1198, Papa Innocenzo III lo nominò cardinale diacono con il titolo di Sant’Eustachio. Successivamente, Ugolino divenne arciprete della Basilica Vaticana, rimanendo tale fino al 1206, quando fu nominato cardinale vescovo di Ostia e Velletri. La sua carriera diplomatica lo portò a ricoprire incarichi di legato pontificio in Germania, Lombardia e Toscana, dove ebbe modo di entrare in contatto con l’Imperatore Federico II. In queste missioni si distinse come mediatore autorevole, contribuendo a risolvere i conflitti tra i Comuni guelfi e quelli ghibellini.
Ugolino fu anche un grande sostenitore e amico di figure di spicco della spiritualità dell’epoca, come Francesco d’Assisi e Domenico di Guzmán. Grazie al suo intervento, il primo ottenne da Papa Onorio III l’approvazione della Regola per l’Ordine Francescano. Il futuro pontefice mantenne stretti rapporti anche con l’Ordine Domenicano, che sostenne con convinzione.
Nel 1219, acquisì una posizione di grande prestigio, divenendo Decano del Sacro Collegio, il che preluse alla sua elezione al soglio pontificio alla morte di Onorio III nel 1227.
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Pontificato
Il 19 marzo 1227, il giorno dopo la morte di Onorio III, Ugolino fu eletto papa con il nome di Gregorio IX e consacrato nella Basilica di San Pietro il 21 marzo.
Uno dei tratti distintivi del suo pontificato fu la convinzione nella superiorità del Papato sull’Impero, sia sul piano morale che istituzionale, in continuità con la tradizione dei predecessori Gregorio VII e Innocenzo III. Si occupò largamente anche di lotta contro l’eresia, istituendo, fra il 1231 e il 1234, i primi tribunali ecclesiastici competenti, ponendo, secondo alcune fonti, le basi per la futura Inquisizione. Quest’ultima nacque, in realtà, in seguito alla bolla Ad abolendam del pontefice Lucio III, promulgata nel 1184, e al Concilio Lateranense convocato da Innocenzo II nel 1215.
Gregorio IX fu il papa che canonizzò figure fondamentali della Cristianità come Francesco d’Assisi, nel 1228, Antonio di Padova, nel 1232, Domenico di Guzmán, nel 1234, ed Elisabetta d’Ungheria, nel 1235. Si prodigò molto a favore della comunità francescana, tanto da dispensarne i membri dall’obbligo di normale ufficiatura canonica. Al fine di snellire e alleggerire la loro pratica spirituale fornì persino un Breviario, completo di preghiere e uffici divini in forma abbreviata.
Un aspetto cruciale del suo operato fu anche la promulgazione della Nova Compilatio Decretalium nel 1234, una raccolta delle cinque collezioni di decreti dei pontefici precedenti, offrendo, così, alla Chiesa un corpo giuridico unificato.
Sacro Romano Impero
Uno dei momenti più delicati del pontificato di Gregorio IX fu il suo rapporto conflittuale con l’Imperatore Federico II. Poco dopo la sua elezione, egli esortò Federico a mantenere le promesse fatte a Onorio III, tra cui l’organizzazione di una nuova crociata per liberare la Terra Santa, richiesta che sfociò nella Sesta Crociata.
Federico II, tuttavia, ritardò la partenza della spedizione a causa di un’epidemia che colpì il suo esercito. Gregorio IX, sospettando che l’imperatore stesse usando la malattia come pretesto, lo scomunicò nel dicembre 1227. Nonostante la scomunica, il sovrano partì per la Terra Santa nel 1228, dove negoziò un accordo con il Sultano. Quest’ultimo restituì Gerusalemme ai Cristiani senza alcun combattimento, stipulando, nel febbraio del 1229, la Pace di Giaffa. La scomunica impedì, tuttavia, all’imperatore di essere incoronato pubblicamente a Gerusalemme, portando invece a una cerimonia privata.
Durante l’assenza di Federico, Gregorio IX sostenne un’insurrezione nel Regno di Sicilia contro l’imperatore, ma al suo ritorno il sovrano represse rapidamente la rivolta e, attraverso il Trattato di San Germano stipulato il 23 luglio 1230, ristabilì le relazioni con il Papato. I conflitti tra l’imperatore e il pontefice, tuttavia, non terminarono, e nel 1239 Gregorio IX emise una nuova scomunica contro Federico II, conducendo a un’aperta ostilità tra Papato e Impero.
Il conflitto culminò con la convocazione da parte di Gregorio IX di un concilio ecumenico per la Pasqua del 1241, con l’obiettivo di deporre l’imperatore. Tuttavia, il concilio non ebbe luogo a causa dell’intervento delle forze imperiali, che bloccarono le navi dei prelati diretti a Roma. La morte improvvisa del pontefice il 22 agosto 1241, all’età di circa 70 anni, pose fine a questo drammatico conflitto, lasciando al suo successore, Innocenzo IV, l’arduo compito di proseguire la lotta contro l’Impero.
Memoria
Gregorio IX rimane, dunque, una figura centrale nella storia della Chiesa cattolica, sia per il suo rigido mantenimento della supremazia papale che per le sue importanti riforme ecclesiastiche e giuridiche. Il suo pontificato fu segnato da grandi tensioni con il Sacro Romano Impero, che culminarono in numerosi scontri aperti. La sua eredità include non solo la creazione di un sistema giuridico ecclesiastico più uniforme, ma anche l’instaurazione di una Chiesa più centralizzata e autoritaria, che avrebbe influenzato profondamente la storia del Papato nei secoli successivi.