Guidobaldo Del Monte, matematico e filosofo

Guidobaldo Del Monte, noto anche come Guidubaldo Bourbon Del Monte, nacque a Pesaro l’11 gennaio 1545 e fu un influente matematico, filosofo, astronomo e marchese, i cui contributi alla scienza hanno lasciato un segno indelebile nel panorama intellettuale del Rinascimento.

 

Giovinezza e formazione

Guidobaldo nacque in una famiglia nobile, figlio del celebre militare Ranieri Del Monte, che ottenne dal duca di Urbino, Guidobaldo II della Rovere, il titolo di Marchese del Monte, ereditato alla sua morte dal figlio. Il padre era all’epoca già noto per il suo valore in battaglia e i contributi alla tecnologia militare, raccolti in due volumi. La famiglia, originaria proprio di Urbino, apparteneva alla schiatta dei Bourbon del Monte Santa Maria.

Il giovane intraprese gli studi di matematica all’Università di Padova nel 1564, dove strinse una profonda amicizia con il poeta Torquato Tasso, una figura eminente della letteratura italiana. Dopo aver completato il percorso accademico, egli partecipò al conflitto in Ungheria, combattendo fra le fila asburgiche contro l’Impero Ottomano. Al termine della guerra, si ritirò nella sua tenuta a Mombaroccio, vicino a Urbino, dedicandosi allo studio della matematica, della meccanica, dell’astronomia e dell’ottica.

 

Collaborazioni e amicizie intellettuali

Durante i suoi anni di studio, Guidobaldo fu allievo di Federico Commandino, un noto matematico dell’epoca. Attraverso il maestro, il ragazzo divenne amico di Bernardino Baldi, anch’egli studente del celebre matematico. Nel 1588, Guidobaldo fu nominato ispettore delle fortificazioni del Granducato di Toscana, incarico che gli permise di continuare a risiedere nel Ducato di Urbino.

Lo scienziato mantenne una vasta rete di corrispondenza con numerosi matematici del suo tempo, tra cui Giacomo Contarini, Francesco Barozzi e Galileo Galilei. La relazione con quest’ultimo fu particolarmente significativa. Guidobaldo, infatti, non fu per lui solo mentore, ma lo aiutò persino a ottenere una cattedra di matematica all’Università di Pisa nel 1589, grazie alle sue raccomandazioni al fratello cardinale e al Duca di Toscana, Ferdinando I de’ Medici. Nel 1592 intervenne nuovamente affinché l’amico potesse fare richiesta per insegnare all’Università di Padova, a dispetto delle macchinazioni di Giovanni de’ Medici.

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Innovazioni e contributi scientifici

Guidobaldo fu un inventore prolifico, sviluppando numerosi strumenti di misurazione e calcolo geometrico. Fu tra i primi a documentare l’uso di ruote dentate per la realizzazione di strumenti di calcolo meccanico. Inoltre, la sua invenzione per la costruzione di poligoni regolari e per la divisione di segmenti di linea fu integrata nel compasso geometrico e militare di Galileo. Proprio quest’ultimo, a dispetto della lunga e stretta collaborazione, fu oggetto di critica da parte del maestro, che non esitò a discutere alcune sue teorie, come la legge dell’isocronismo delle oscillazioni. Ciò, tuttavia, contribuì significativamente alla crescita intellettuale di entrambi.

 

Opere e influenza

Molte furono le importanti opere che Guidobaldo produsse, tra cui il trattato di prospettiva “Perspectivae Libri VI”, pubblicato a Pesaro nel 1600. Esso ebbe una vasta diffusione nel XVII secolo e consolidò la sua reputazione come uno dei massimi studiosi di meccanica e matematica del Cinquecento.

Oltre alla sua opera sulla prospettiva, pubblicò anche scritti critici su varie teorie scientifiche del tempo e contribuì al dibattito intellettuale coevo. La sua influenza si estese anche grazie alle fitte corrispondenze con altri matematici e scienziati, nonché alla sua capacità di connettere le idee teoriche con applicazioni pratiche nel campo della meccanica e dell’ingegneria.

Fu, di fatto, una figura chiave nella storia della scienza e della matematica del Rinascimento. La sua vita e il suo lavoro riflettono l’intensa attività intellettuale del periodo, caratterizzata da scoperte innovative, collaborazioni fruttuose e una continua ricerca della conoscenza. Attraverso le sue invenzioni, i suoi scritti e il suo sostegno a giovani talenti come Galileo, Guidobaldo ha lasciato un’eredità duratura che continua a essere riconosciuta e studiata ancora oggi.

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