L’ombra di Hiroshima
L’Ombra Umana Impressa nella Pietra, nota anche come “The Shadow” in inglese e “影” (Kage) o “人間の影石の上に刻印” (Ningen no Kageishi no ue ni kokuin) in giapponese, è una delle testimonianze più inquietanti e potenti della devastazione causata dalla bomba atomica lanciata su Hiroshima il 6 agosto 1945. Questa sagoma, impressa sugli scalini della Sumitomo Bank Company, rappresenta l’impronta di una persona che si trovava lì al momento dello scoppio, eternata per sempre dal calore estremo dell’esplosione nucleare.
L’edificio della Sumitomo Bank Company
L’edificio che ospitava la Sumitomo Bank Company fu costruito nel 1938 e si trovava a circa 380 metri dal ground zero, il punto esatto in cui esplose la bomba. Nonostante la vicinanza all’epicentro, la struttura subì danni relativamente minori e continuò a funzionare come banca fino al 1992. Successivamente, fu destinato a ospitare eventi culturali. Tuttavia, le 54 persone che lavoravano nella banca al momento dell’esplosione perirono tutte.
Gli scalini con l’ombra impressa si trovavano a circa 260 metri dal ground zero. Essi, con la loro inquietante testimonianza, sono stati preservati dal 1971 presso il Museo della Pace di Hiroshima. Nel 1996, l’ombra fu identificata come quella della signora Mitsuno Ochi, nata nel 1903, che all’epoca dell’esplosione aveva 42 anni. Tracce di vestiti, pelle e capelli della signora Ochi sono state rinvenute sugli scalini nell’aprile del 2001.
Il gigante delle Cinque Terre
Formazione
La temperatura all’epicentro raggiunse i 3.000-4.000 gradi Celsius durante l’esplosione. Questa immensa energia termica causò la carbonizzazione istantanea di qualsiasi materia organica. La guida del museo di Hiroshima, Yoshinori Oobayashi, spesso spiegava ai giovani visitatori che le persone colpite dall’esplosione erano letteralmente scomparse, lasciando dietro di sé solo ombre. Un’analisi più scientifica offre, tuttavia, una visione diversa.
La professoressa emerita dell’Università di Hiroshima, Minako Otani, ha affermato che è impossibile per un essere umano scomparire senza lasciare traccia. Anche se il corpo è stato completamente carbonizzato, lascia comunque dietro di sé tracce di tessuti organici o ossa. Un rapporto sugli effetti della bomba del 1971 sostiene che le persone entro un raggio di 500 metri sono scomparse. Tuttavia, il professor Masaharu Hoshi dell’Università di Hiroshima ha chiarito che il corpo umano, essendo composto di carbonio, non può svanire nel nulla. Piuttosto, i corpi carbonizzati potrebbero essere stati spazzati via dall’esplosione.
Conservazione
I resti delle persone che perirono nell’esplosione rimasero per giorni o settimane prima di essere rimossi. Nell’ottobre 1945, quando le macerie furono finalmente rimosse dalle strade, l’ombra della persona sugli scalini della banca fu scoperta e riconosciuta come una testimonianza unica e toccante della tragedia. Per preservarla, l’ombra fu recintata e poi messa sotto una cupola di vetro. Nel 1971, l’ombra fu donata al Museo della Pace di Hiroshima, dove è tuttora conservata come un simbolo della devastazione nucleare e un monito per le generazioni future.