Animali estinti: Il Tilacino
Nel corso dei millenni alcuni animali, complice il cambiamento climatico e le azioni dell’uomo, sono scomparsi per sempre. E forse il caso più significativo di estinzione è stato il Tilacino, un animale appartenente ai marsupiali.
Thylacinus cynocephalus era, appunto, un marsupiale carnivoro che viveva in Australia, in Tasmania e in Nuova Guinea. Quando scomparve, era l’ultimo rappresentante della famiglia dei Thylacinidae. Si trattava di quello che gli zoologi chiamano superpredatore, ossia un carnivoro che sta in cima alla piramide alimentare. Poteva mangiare enormi quantità di carne in una volta sola: secondo gli studi, poi, avrebbe usato l’olfatto per scavare le sue prede. Oggi infatti le ricerche tendono a confrontarlo con i felini: il tilacino, come tigri o leoni, tendeva a fare agguati alle prede e quindi poteva rimanere in attesa per lungo periodo. Mangiava soprattutto canguri, wallaby e piccoli roditori, come i vombati.
Sebbene avesse le fattezze di un cane ( soprattutto se si guarda il muso), il Tilacino era più vicino fisicamente al Diavolo della Tasmania o a un enorme lupo a pelo corto; ancora oggi, non abbiamo un media esatta della sue dimensione poiché erano estremamente variabili. Si presume però che un esemplare maschio adulto potesse anche raggiungere la lunghezza di due metri. Inoltre, era presente un’enorme differenza tra i maschi e le femmine: i primi erano notevolmente più grossi delle seconde.

Il muso quindi era molto simile a quello di un cane con le orecchie appunta; la parte posteriore, invece, si incurvava fino alla coda che era lunga e spessa, simile a quella dei canguri. Proprio per questa sua caratteristica, molti zoologi l’hanno paragonato a una iena. In realtà, il suo cranio era molto simile a quelli della famiglia dei canidi e soprattutto della volpe. Le zampe presentavano quattro dita, al contrario delle anteriori che ne aveva cinque. Riguardo alle sue abitudini non conosciamo molto, sappiamo però che era un animale crepuscolare che preferiva cacciare al tramonto. Durante il giorno, invece, si riposava e tendeva a dormire quasi tutta la giornata. La sua natura caratteriale poi era timida e diffidente che cercava di evitare il contatto con l’uomo.

L’ultimo animale selvatico scomparve durante gli anni Trenta del Novecento, quando spararono all’ultimo tilacino. In cattività invece la specie resistette fino al 1933. Si chiamava Benjamin e viveva nello zoo di Hobart: morì perché una notte fu lasciato fuori e l’escursione termica gli fu fatale. Alcuni zoologi credono che alcuni esemplari siano sopravvissuti fino agli anni Sessanta, sebbene su questo non ci sia certezza. Anche durante gli anni Settanta, alcuni testimoni dichiararono di averlo visto nelle aree più sperdute della Tasmania, ma su queste testimonianze non c’è mai stata una conferma.