Castelli, riportata alla luce l’antica via dei Sepolcri

Grottaferrata, Frascati, Monte Porzio Catone

Si è svolta questa mattina, l’inaugurazione del nuovo tratto della via dei Sepolcri, riportato alla luce dopo un accurato intervento di pulizia. Il tratto in questione è sito sotto l’area attrezzata del Parco Archeologico Culturale di Tuscolo e giunge fino al versante di Grottaferrata incontrando la strada provinciale.

Via dei Sepolcri

L’inaugurazione con annessa passeggiata e visita è stata condotta dall’archeologa dottoressa Emanuela Pettinelli e dalla XI Comunità Montana dei Castelli Romani e Prenestini, proprietaria del parco archeologico di Tuscolo, con la collaborazione della cooperativa Iperico Servizi, che cura la gestione dei servizi del parco.

Un sito, quello di Tusculum che è una miniera archeologica a cielo aperto. Quest’anno ad esempio nelle terme Adrianee è stata rinvenuta una statua ora custodita alle Scuderie del Museo Aldobrandini di Frascati. Una conferenza presenterà il manufatto dopo il restauro martedì 15 novembre alle ore 17, presso la sala degli specchi di Palazzo Marconi a Frascati.

Il parco archeologico ricade nei tre comuni di Grottaferrata, Frascati e Monte Porzio Catone, ma il Commissario della Comunità Montana ha tenuto a precisare che “Tuscolo è del territorio , perchè è un bene che abbiamo a disposizione e che deve essere messo a disposizione della cittadinanza”.

Uno slargo

Il tratto di strada già percorribile, è stato totalmente ripristinato, sopratutto esteticamente sia per migliorarne la percorribilità, che per offrire agli amanti della storia un colpo d’occhio, che va ad aggiungersi al resto delle bellezze architettoniche lasciate dai nostri avi. Si tratta di un diverticolo, ovvero una strada extraurbana che poi raggiunge il tessuto urbano. Larga tre metri e munita del crepidine a delimitare la strada e che ne segnala l’inizio. In alcuni tratti la strada arriva a raggiungere la larghezza di 7 metri, per permettere il passaggio di due carri o l’inversione di uno di questi.

Il passaggio dei carri è evidente sui basoli. Il nome di via dei Sepolcri deriva dall’usanza di seppellire i defunti ai lati della carreggiata, così come era uso su molti tratti stradali extraurbani.

Il Colombario

Di notevole interesse il colombario, così chiamato per la presenza di nicchie che ospitavano le olle, ovvero vasi in terracotta contenti le ceneri e il corredo dei defunti. La struttura dispone anche di una camera a lato, utilizzata per l’inumazione. Si pensa, anche se non vi è certezza, che i proprietari di questo colombario fossero la famiglia dei Liberti.

Resti di olle

Lungo il percorso si trova poi una tomba ad edicola, che sorreggeva un tempietto e che custodisce una camera ipogea.

La tomba ad edicola

Percorrendo la strada salendo da Grottaferrata, sulla destra
si trova poi la tomba più nota del territorio. Ovvero la tomba di Marco
Aurelio Viniciano , un personaggio vissuto all’epoca di Cicerone
che il filosofo stesso nomina nelle sue epistole, quindi siamo nel I sec. a.C..

In alto: sepolcro di
Marco Aurelio Viniciano
A lato: epigrafe su cui
sono incisi i nomi di
Viniciano e moglie

Viniciano viveva nell’ager tuscolano. Non abbiamo notizie della sua vita ma quando morì sua moglie fece costruire questa enorme tomba fatta “a tamburo” di cui rimane solo la parte costruttiva, il nucleo cementizio. Fuori era invece rivestito di blocchi di tufo. La moglie Opsilia fece costruire questa tomba con la camera sepolcrale dall’altro lato.

Epigrafe

Normalmente le tombe sono rivolte verso la strada perché è un invito al ricordo da parte
dei passanti, lui ce l’ha dall’altro lato rivolto verso la valle e verso Monte Cavo. La forma ci suggerisce
quello che doveva essere una struttura molto imponente.
Nell’epigrafe davanti i resti di questo sepolcro si possono leggere i nomi di Marco Aurelio Viniciano e
della moglie Opsilia.

Più avanti si giunge al punto più ampio della strada che
raggiunge una larghezza di sette metri. Se si guarda in alto si
possono vedere i resti del Santuario Extraurbano (visitabile
all’interno del parco) quindi quando arrivavano i carretti in questo
punto di sosta, incrocio o inversione potevano già ammirare il
Santuario che stava a significare che erano vicini all’arrivo in
città.

Reti protettive ai lati della strada

Ai lati della strada in alcuni punti sono state messe delle reti di
cocco naturali e si è fatta l’idrosemina per cercare naturalmente
di mantenere le erbette e radici che sono state scelte dal
direttore dei lavori per rimettere parte della vegetazione che era
stata tolta per ripulire la strada.

Il Parco Archeologico Culturale di Tuscolo ha un sito per
consultare orari e attività: www.tuscolo.org
Nei mesi di aprile e ottobre il parco è aperto solo domeniche e
festivi con orario 9.30-18.30
Da maggio a settembre è aperto sabati, domeniche e festivi 9.30-19.30
novembre solo le domeniche 9.30-13.30
Ci sono anche le pagine Instagram e Facebook del parco (Parco Archeologico Culturale di Tuscolo)
La cooperativa che si occupa della gestione dei servizi del Parco è la coop. Iperico Servizi per la Cultura che si occupa anche dei progetti didattici per le scuole e di varie attività culturali (si possono seguire le
attività anche sulle pagine facebook e instagram)

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