Categorie
Luoghi Storia

Campione d’Italia, un’enclave in Svizzera

Racchiusa nel lussureggiante panorama delle valli svizzere, lungo le sponde del lago di Lugano, giace una città italiana che costituisce l’unica exclave del Paese.

Campione d’Italia può vantare una lunga storia di insediamento. Già dal I a.C., infatti, è ipotizzabile l’esistenza di una postazione di guardia fondata dai Romani per far fronte alla discesa dei Reti lungo le Alpi. Sebbene manchino quasi del tutto i dati archeologici è possibile immaginare che il villaggio vivesse di agricoltura e pesca.

Nel Medioevo giunsero anche nell’antica Campione i longobardi e con loro l’attenzione della Chiesa di Roma, con la conversione dall’arianesimo al cristianesimo, avvenuta nel VII secolo. Proprio a quel periodo risalgono le prime attestazioni testuali dell’insediamento. Fra donazioni terriere da parte di privati nei confronti della locale basilica di San Zenone spicca un documento vergato nel 777. In quell’anno morì Totone da Campione, esponente di una ricca famiglia locale di origine longobarda. Egli, nel testamento, nominò erede universale l’arcivescovo di Milano Tomaso, contribuendo così a definire lo status di Campione. Meno di un decennio dopo, nel 784, i territori giunsero nelle mani di Pietro I, che li donò successivamente al monastero di Sant’Ambrogio di Milano.

Uropygi, un ragno che sembra scorpione

Uropygi, un ragno che sembra scorpione

Verso l’indipendenza

Il lascito testamentario di Totone segnò una tappa fondamentale nella storia dell’insediamento. Esso, infatti, sfuggì dal controllo del Vescovo di Como, divenendo un feudo dell’abbazia di Sant’Ambrogio di Milano. A livello politico, poi, la signoria divenne un’isola giurisdizionale riconosciuta dal Sacro Romano Impero. L’abbazia, dall’835 al 1797, ha inviato a Campione un monaco in funzione di parroco e un giurisdicente con anche funzioni civili.

La storia di Campione entrò presto nell’orbita del neonato Ducato di Milano, rimanendone comunque semi-indipendente.

Il centro fu, per secoli, fucina di artisti, architetti e ingegneri, conosciuti come Maestri Campionesi. Essi furono attivi principalmente fra la metà del XII secolo e la fine del XIV.

Con il XVI secolo i cantoni confederati svizzeri acquisirono maggiore forza politica, complice anche l’acquisizione del territorio luganese. Campione, tuttavia, riuscì a resistere, evitando l’annessione alla Svizzera. Vennero così a crearsi le prime basi per la costituzione di quella che sarebbe divenuta un’exclave italiana.

Dopo secoli di combattuta indipendenza il feudo subì, nel febbraio del 1797, l’annessione alla Repubblica Cisalpina. In aiuto dei campionesi giunse la Francia, ma ben presto cadde anche l’ultima speranza di indipendenza per il feudo. Nel 1799 cessò il controllo dell’abbazia milanese di Sant’Ambrogio. Con la restaurazione della Repubblica Cisalpina, nel 1800, divenuta poi Repubblica Italiana, nel 1801, Campione confluì civilmente nella Val d’Intelvi, mentre a livello ecclesiastico cadde sotto il controllo della pieve di San Mamete in Valsolda, nell’arcidiocesi di Milano.

Perché gli juventini vengono chiamati “gobbi”

L’epoca contemporanea

Alla nascita dell’Impero francese, nel 1804, e la trasformazione della Repubblica Italiana in Regno d’Italia, Campione subì il medesimo destino dei territori Lombardi. Cadde, quindi, sotto il controllo napoleonico. In quell’occasione i cantoni svizzeri tornarono a rivendicare diritti, contrastati solo da un referendum, che ne impedì le mire espansionistiche.

Nei primi decenni del XIX secolo Campione affrontò numerosi smottamenti, dall’ennesimo tentativo dei cantoni svizzeri di assorbirne il territorio, al passaggio sotto il comando austriaco del Regno Lombardo-Veneto e dunque l’annessione alla provincia di Como.

Con lo scoppio della prima guerra di indipendenza fu la stessa Campione a richiedere l’annessione alla Svizzera, manovra che tuttavia fu rifiutata da quest’ultima, temendo la perdita della dichiarata neutralità. Solo con la fine della seconda guerra di indipendenza e la costituzione del Regno d’Italia nel 1861 fu possibile riconsiderare i confini del territorio campionese. Nell’ottobre del 1861, infatti, i territori della Costa di San Martino e della Casaccia vennero definitivamente ceduti alla Svizzera.

L’attuale denominazione completa venne acquisita dalla città durante il ventennio fascista, nel 1934, quando all’inziale Campione fu aggiunta la locuzione d’Italia. Il territorio rimase sotto la dominazione del regime fino al termine del secondo conflitto mondiale, annettendosi al Regno del Sud soltanto nel 1944. Il 27 gennaio scoppiò in città un’accesa insurrezione, che condusse all’arresto dei repubblichini.

Condividi
Exit mobile version