Divide et Impera, le origini del motto
Il motto Divide et Impera cela in sé una lunga storia di significati. Traducibile dal latino come Dividi e Comanda, da secoli è entrato nell’uso comune per indicare un regime tirannico o dispotico, a capo di una strategia precisa di controllo della popolazione. L’origine è incenrta, ma la prima attestazione sembrerebbe attribuibile al sovrano francese Luigi XI, nella forma Diviser pour Régner. Prima di lui potrebbe essere stato Filippo II di Macedonia a far suo il concetto, in una forma non latina.
La strategia, a livello politico e sociologico, si configura come una frammentazione dell’opposizione, al fine di impedirle la concentrazione verso un obiettivo comune. La realtà dei fatti, tuttavia, evidenzia la volontà di impedire a piccole entità di unirsi per costituire un unico centro di potere e dunque opporsi al potere principale. Alla base della tattica sta proprio l’alimentare discordia fra le parti, affinché esse non possano mai trovare un punto d’incontro.
Altro elemento, fondamentale per il corretto svolgimento della strategia, è la concessione di aiuti e privilegi a tutti colori si dimostrino favorevoli o anche solo disponibili nei confronti del potere centrale.
Nel caso in cui la tattica fosse applicabile ne scaturirebbero, con grande probabilità, terribili conflitti sociali e scompiglio fra le fasce non culturalmente elevate della società.
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Applicazione nella storia
Il motto è stato applicato, anche nella sua forma di azione politica, sin da tempi antichi. Persino i romani ne sfruttavano le potenzialità per governare i loro vastissimi territori. Uno dei casi più esemplificativi si verificò al tempo dell’invasione di Macedonia, raggiunta in seguito alla battaglia di Pidna, nel 168 a.C. Dopo la grande vittoria i romani divisero il territorio in quattro repubbliche, limitandone fortemente poteri e capacità. Non soddisfatti sottoposero a persecuzione tutti i cittadini ritenuti anti-romani.
Nei secoli anche altre civiltà si sono servite di questa astuta tecnica di controllo delle masse. Lo stesso Impero Coloniale Britannico ha, per lungo tempo, alimentato le lotte intestine fra le popolazioni locali nell’India sottoposta al comando del Commonwealth. Per farlo mantennero e, talvolta, rafforzarono i confini fisici, culturali e linguistici fra le tribù. Le lotte furono così aspre da sopravvivere persino alla caduta del potere britannico sulla nazione, sfociando frequentemente in feroci lotte locali.
Un esempio di come l’applicazione del motto Dividi et Impera possa condurre ad implicazioni terribili è il tristemente noto genocidio del Ruanda. Dall’aprile al luglio del 1994 nel paese vennero ferocemente massacrati migliaia di cittadini, a causa delle condizioni di grave e insanabile conflittualità create dal governo coloniale del tempo.
Il detto è, tuttavia, ormai utilizzato anche in altri ambiti e nel linguaggio comune. Addirittura, gli informatici se ne servono per indicare un metodo di risoluzione di un problema attraverso la frammentazione dello stesso in piccole sotto-questioni sempre più semplici. Attraverso la combinazione delle soluzioni sarebbe, poi, possibile giungere alla soluzione del problema iniziale.
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