Una tarma potrebbe risolvere il problema della plastica per sempre

Il problema dell’ambiente sta diventando ogni giorno sempre più pressante; lo smaltimento dei rifiuti in modo corretto e non dannoso per l’ambiente deve essere quindi una priorità per tutti noi. Gli scienziati dunque stanno studiando un modo per cercare di porre rimedio a un problema già ben troppo grave. Un aiuto potrebbe arrivare dagli insetti: in particolare esisterebbe un bruco che sarebbe in grado di mangiare la plastica, senza morire per questo.

Immagine dell’insetto. Foto di Sarefo. Wikipedia

 

 

Chiamato anche bruco mangiaplatica o camola del miele, è una larva che può raggiungere i 3cm di lunghezza, di color bianco, ha frequentemente la testa marrone. Appartiene alla famiglia degli Pyralidae ed è stata usata prevalentemente come esca per la pesca. Qualche tempo fa, una ricercatrice e apicultrice ha notato con grande sorpresa che queste larve possono cibarsi anche del polietilene, un materiale tra i più comuni, e quindi più inquinanti, delle materie plastiche.

Si tratta a questo punto di comprendere a pieno quanto questo tipo di larva possa ingurgitare la plastica e soprattutto in che modalità. Questo permetterebbe di carpirne il meccanismo per poi replicarlo e sfruttarlo come argine di salvezza all’inquinamento. A tutto questo, ci sarebbe un contro: le larve, nel momento in cui ingurgitano la plastica, produrre una sorta di alcool, detto glicole che sarebbe dannoso per l’insetto. È quindi ancora uno studio in fase di sperimentazione, ma fa ben sperare che porti a qualche concreto risultato.

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