La maledizione del Ca’ Dario

È impossibile resistere al fascino di Venezia; tutti ne rimangono affascinati quando varcano le soglie di Piazza San Marco o passeggiano per i vicoli della città. La sua storia e arte sono invidiati da tutto il mondo, tanto quanto sono rilevanti architettonicamente i suoi edifici. Come tutte le città millenarie che si rispetti però, su Venezia aleggiano numerosi miti e leggende che ne accrescono sicuramente l’ammirazione. Tra le più note ai veneti e non c’è sicuramente quella del Ca’ Dario.

Litografia del Ca’ Dario. Wikipedia.
La maledizione del Ca’ Dario

Il Ca’ Dario è un dei palazzi architettonicamente più ricchi di Venezia e si affaccia sul Canal Grande. Risalente alla fine del Quattrocento, lo commissionò Giovanni Dario all’architetto Pietro Lombardo nel 1479 come parte della dote per la figlia, Marietta, la quale avrebbe sposato un ricco commerciante di spezie, Vicenzo Barbaro. Alla morte del padre, Marietta ereditò ufficialmente il palazzo che rimase in possesso della famiglia Barbaro fino alla metà del XIX secolo. La sontuosità del palazzo è indubbia, nonostante la facciata esterna penda da un lato a causa di un cedimento. È decorato con marmi policromi e pietre d’Istria, i quali ricordano molto lo stile rinascimentale che in quel momento non era ancora molto in voga nella città lagunare.

Immagine del Ca’ Dario. Foto di Iain99. Wikipedia.

Il Ca’ Dario non è famoso solo per la sua architettura; sembra infatti che su questo bel palazzo aleggi una maledizione. Secondo la leggenda, i proprietari sarebbero destinati a morire di morte violenta o a fare bancarotta. Ovviamente, non ci sono basi storiche a sostegno di questa maledizione che sembra sia stata alimentata nel corso del tempo. È altresì vero che a diffonderla, sarebbero stati anche alcuni strani e tragiche coincidenze. La figlia Marietta si sarebbe suicidata dopo la bancarotta del marito e il loro figlio maschio, Giacomo, sarebbe stato ucciso sull’Isola di Creta, a Candia. Le loro morti avrebbero fatto un enorme scalpore all’epoca, tanto da far sospettare ai veneziani che sul Ca’ Dario pendesse una maledizione.

In tempi più recenti

Nonostante la morte prematura di Vincenzo Barbaro, la famiglia lo tenne fino alla metà dell’Ottocento. L’ultimo discendente lo vendette a un mercante armeno che però lo tenne davvero poco tempo. Egli, infatti, essendo a corto di liquidità, lo rivendette solo dopo pochi anni. Gli abitanti s’insospettirono non  solo per la vicenda di Marietta e la sua famiglia, anche i proprietari successivi ai Barbaro furono in qualche modo costretti a rivenderlo in fretta e furia. L’inglese Rawdon Brown, dopo aver acquistato dal mercante armeno, lo svendette per pochissime sterline. Per di più, alcuni dei suoi inquilini si sarebbero ammalati in modo grave.

Il poeta Henri de Régnier si sentì male proprio mentre in soggiorno al Ca’ Dario. Le vicende inquietanti non sono però solo in tempi passati, ma anche recentemente   il Ca’ Dario fu ambientazioni di crimini violente: nel 1970, un marinaio croato uccise il proprietario d’allora, Filippo Giordano delle Lanze.

Insomma, fatti strani e inquietanti non sono certo mancati al Ca’ Dario di Venezia e, alla fine, poco importa se sono reali o meno, perché hanno contributo ad accrescere il fascino del palazzo, oggi meta di molti turisti, incuriositi dalla presunta maledizione, sebbene sia in fase di restaurazione.

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